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Ostia, sgominato il clan Spada

Ostia, sgominato il clan Spada

Blitz all’alba ordinato dalla Divisione distrettuale antimafia, 31 arresti. In azione polizia, carabinieri e Capitaneria di Porto. Sequestrati circa 200mila euro. L’accusa: "Gestisce con metodi mafiosi la criminalità organizzata del litorale"

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OSTIA – La città si è svegliata con il rumore inquietante degli elicotteri in volo sulla verticale della zona del porto già alle quattro e mezza del mattino. Sono 31 gli arresti che la squadra mobile di Roma, diretta da Luigi Silipo, e i Carabinieri stanno eseguendo dalle prime ore di ieri mattina contro i vertici e gli affiliati del clan Spada nel quartiere costiero, accusati di «gestire con metodi mafiosi la criminalità organizzata del litorale romano». (agg. 26/01 ore 8.53) segue

L’OPERAZIONE. L’operazione congiunta, eseguita anche con la collaborazione del Nucleo Speciale d’intervento del Comando Generale della Guardia Costiera, è stata denominata “Eclissi”.
Agenti e militari hanno fatto irruzione nelle abitazioni degli arrestati in via Antonio Forni, in via Mario Ruta, in via delle Oceanine e in altri appartamenti. Perquisiti, con l’ausilio pure delle unità cinofile, box, scantinati e negozi. 
Sulla scorta delle risultanze investigative, il GIP, ha disposto il sequestro preventivo di numerose autovetture e di alcune società e ditte individuali (sale giochi e due panifici), tutte riconducibili al clan degli Spada. Sequestrati anche circa 200mila euro.
Si avvale anche del contributo di quattro collaboratori di giustizia, oltre a numerose intercettazioni telefoniche e ambientali, l’indagine di polizia e carabinieri che oggi ha inferto un duro colpo al clan Spada, attivo nella zona di Ostia a Roma.
 È quanto emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Simonetta D’Alessandro. 
C’è anche Roberto Spada – figura di vertice del clan e autore della testata contro il giornalista della trasmissione di Rai 2 ‘Nemo nessuno escluso’, Daniele Piervincenzi – tra i destinatari della misure cautelare nei confronti di 32 soggetti ritenuti appartenenti al clan. 
Roberto Spada, rinviato a giudizio nei giorni scorsi proprio per la testata, è attualmente detenuto nel carcere di Tolmezzo.
È espressamente citata nell’ordine di custodia cautelare in carcere la contestazione del 416bis, l’associazione di stampo mafioso, tra i reati ipotizzati per le 32 persone ritenute affiliate o capi del Clan Spada. Gli indagai sono ritenuti appunto responsabili, tra l’altro, “di aver costituito, promosso e fatto parte di un’associazione a delinquere di tipo mafioso sul territorio laziale e segnatamente ad Ostia”.
L’operazione è stata condotta fin dalle primissime ore del mattino su disposizione della Divisione Distrettuale Antimafia DDA da carabinieri, polizia e Guardia costiera con l’ausilio di due elicotteri. (agg. 26/01 ore 9.45)

GLI ARRESTATI. Ecco l’elenco degli arrestati: Carmine Spada detto Romoletto (anno di nascita 1967) ritenuto il capo per aver impartito ordini e direttive in fatti di sangue, estorsione, usura, traffico di stupefacenti, detenzione di armi da sparo e gestione di attività economiche.
Roberto Spada (1975) fratello di Carmine e di Ottavio, già in carcere per aver aggredito con una testata il giornalista della trasmissione “Nemo”.
Ottavio Spada detto Maciste (1963) fratello di Roberto e Carmine.
Armando Spada (1967).
Juan Carlo Spada (1990) e Francesco Spada (1987) figli di Armando.
Francesco De Silvio detto Ube (1979).
Alessandro Rossi (1966).
Abdelgawad Nader Amna Sauber detto L’egiziano (1986) latitante non presente sul territorio nazionale.
Saber Maglioli (1990).
Ramy Serour (1990).
Samy Serour (1988).
Carlo Franzese (1976).
Mauro Carfagna (1975).
Stefano De Dominicis detto Bambino (1966).
Roberto Pergola detto Cappottone (1966) ed il figlio Daniele (1977).
Claudio Galatioto (1951).
Roberto Sassi detto Alaskino (1957).
Fabrizio Rutilo (1990).
Claudio Fiore (1970).
Fabio Fabi (1978).
Mauro Caramia (1964).
Ottavio Spada detto Marco (1989) e Vittorio detto Manolo (1991) fratelli tra loro.
Massimiliano Spada (1976) e Silvano Spada (1984) fratelli tra loro.
Roberto Spada detto Zibba (1987) e Enrico detto Macistino o Il Magnifico (1986) figli di Ottavio.
Nando De Silvio (1978).
Ruben Nelson Alvez Del Puerto urugiaiano (1989) detenuto per  aver partecipato don Roberto Spada all’aggressione della troupe della trasmissione “Nemo”.
Massimo Massimiani detto Lelli (1983).
Tra le circostanze emerse dalle indagini Carmine Spada avrebbe subito due tentativi di omicidio e di un altro è stato vittima anche il fratello Roberto qualche giorno dopo. È emerso nel corso di una conferenza stampa tenuta da magistrati e investigatori.
 Dalle indagini è infatti emerso come Carmine si stato vittima di agguati a colpi di pistola avvenuti a Ostia il primo il 4 novembre 2016 all’interno del distributore di benzina Tamoil, il secondo l’8 novembre 2016 davanti alla sua abitazione. 
Episodi mai denunciati, di cui si è avuta contezza grazie ai servizi di intercettazioni e videoregistrazione, particolare che, è stato detto dagli inquirenti, “conferma la mafiosità del clan e il clima di omertà vigente in Ostia”.
 La vicenda è di rilievo perchè registra “nel momento massimamente critico ed emergenziale della elaborazione di una strategia di reazione agli attentati alla figura apicale dell’organizzazione, l’intervento della famiglia Fasciani – tramite Giuseppe Fasciani detto Floro, fratello di Carmine Fasciani attualmente in regime di detenzione speciale ex art.41 bis. (agg. 26/01 ore 10.30)


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