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Torre nord: serve la Via per l’impianto

Torre nord: serve la Via per l’impianto

Per il Ministero l’iniziativa di Enel va assoggettata alla procedura di valutazione di impatto ambientale. La richiesta già avanzata dal Mibact che aveva espresso dubbi sul progetto a metano 


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CIVITAVECCHIA – Il Ministero dell’Ambiente, e più precisamente la commissione Via-Vas dello stesso dicastero, ha disposto l’assoggettamento alla procedura di valutazione dell’impatto ambientale del progetto “Centrale termoelettrica di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia – sostituzione delle unità a carbone esistenti con nuova unità a gas”, proposto dalla società Enel Produzione Spa. Il parere è arrivato negli ultimi giorni del 2019 ed apre quindi alla necessità di discutere del futuro della centrale, in vista del phase out dal carbone, attraverso la Valutazione di Impatto Ambientale. Una richiesta, tra l’altro, arrivata anche dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali che, il 30 luglio scorso, anche il 30 luglio scorso, esprimendosi sull’ipotesi progettuale, aveva messo in evidenza lo spirito della proposta nel senso dell’uscita dal carbone fissata al 2025, andando a sollevare criticità sugli effetti concreti in merito alle sorti dell’impianto. «Il bilancio finale delle opere – scriveva infatti il Mibac – vede nell’area la demolizione di circa 68mila mc a fronte della realizzazione di nuove cubature pari a circa 228mila mc». Soprattutto, si legge «è prevista la messa fuori servizio delle unità esistenti a carbone prima dell’entrata in esercizio del primo gruppo. Si ritiene che la rilevante entità dei volumi da realizzare previsti dal progetto – conclude il Ministero – e la mancanza di adeguate informazioni in ordine alla modalità delle operazioni per la messa fuori servizio delle unità esistenti a carbone necessitino di ulteriori approfondimenti». Da qui la necessità, secondo il Mibac, di percorrere la strada di approfondimenti progettuali da valutare all’interno di una procedura Via. Una strada che adesso si apre, in attesa della convocazione della prima riunione. «Il nuovo progetto prevede la realizzazione nell’area di impianto di unità a gas, taglia massima 1680 MWe, in sostituzione delle esistenti – si legge nel progetto di Enel – l’intervento prevede tre fasi di realizzazione: le prime due prevedono l’installazione delle unità in ciclo aperto (solo turbina a gas), la terza fase prevede il completamento del ciclo combinato. Le unità a carbone saranno poste fuori servizio. Il criterio guida del progetto di conversione della centrale è quello di preservare il più possibile la struttura impiantistica esistente e riutilizzare gli impianti ausiliari, migliorando le prestazioni ambientali ed incrementando sostanzialmente l’efficienza energetica. Ove possibile, favorire il recupero dei materiali in una logica di economia circolare». Nessuno smantellamento dell’impianto a carbone, quindi, con il comparto a gas che andrebbe ad inserirsi accanto a quello già esistente, con quattro camini alti 90 metri, due blocchi di caldaie di 48 metri di altezza e il blocco turbogas di altezza pari a circa 30 metri. 


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