Sciopero a Molo Vespucci: 15 giorni per avere risposte sui piani di sviluppo
CIVITAVECCHIA – Da un lato una crisi evidente, profonda. Dall’altro l’impegno sì a virare la rotta, ma senza fornire ancora segnali concreti. Sono questi i motivi che hanno spinto le organizzazioni sindacali – Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl mare – a dare tempo fino a fine mese ai vertici dell’Autorità di Sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale per presentare atti concreti ed elementi validi nell’ottica di quel rilancio e di quella vision strategica per il futuro del porto promessi la scorsa settimana dal segretario generale Roberta Macii nell’ambito dell’incontro nell’ambito del tentativo di raffreddamento e conciliazione alla luce dello stato di agitazione, ancora in atto, e dello sciopero inizialmente previsto per oggi da parte dei dipendenti di Molo Vespucci, non certo ritirato ma congelato, almeno per quindici giorni. Due settimane per consentire all’ente di dimostrare, con i fatti, le promesse di un cambio di passo in termini di sviluppo e visioni strategiche per far uscire il network dallo stallo, soprattutto sotto l’aspetto commerciale, e per convocare anche una riunione con il presidente Francesco Maria di Majo. Questo è stato ribadito ieri, nel corso dell’assemblea dei lavoratori. Perché dalle parole della dottoressa Macii non sono scaturiti quei fatti concreti e quei passi decisi che i sindacati si aspettavano. La volontà di invertire la tendenza con nuove iniziative di sviluppo va infatti definita nel dettaglio e concretamente. Così come vanno spiegati e motivati, dal punto di vista amministrativo, i trasferimenti del personale e la soppressione di alcuni uffici, così come vanno chiariti alcuni aspetti legati alla pianta organica; e questo per le ovvie ripercussioni e riflessi sull’attività di programmazione e gestione dell’ente, per la crescita e lo sviluppo del porto. E proprio la preoccupazione per la crisi dello scalo è alla base di un’azione forte come lo sciopero, indetto per la prima volta nella storia dell’ente.