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Tutela dell'occupazione e rinnovabili: il futuro della città sul tavolo del Mise

Tutela dell'occupazione e rinnovabili: il futuro della città sul tavolo del Mise

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CIVITAVECCHIA – Tutela dell’occupazione, fonti rinnovabili, progetti produttivi. Partendo dalla contrarietà, ribadita dall’amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Ernesto Tedesco e dal vice sindaco Massimiliano Grasso, della realizzazione di impianti a gas. Il vertice di ieri mattina al Ministero dello Sviluppo economico sul phase out dal carbone, con particolare riferimento ai suoi risvolti per la centrale di Torre nord, ha visto un ampio dibattito sul tema. Enel ha illustrato il progetto di riconversione in linea con il Pniec che prevede l’installazione di rinnovabili, sistemi di accumulo e anche di gas per garantire il sistema elettrico, anche se, come spiegato da Grasso, «il timido accenno di Enel al fotovoltaico e alle rinnovabili va approfondito, estendendo l’azione all’idrogeno e alla produzione industriale di pannelli». «La direzione verso la quale il territorio deve andare è chiara – ha confermato Tedesco – nell’immediato, mantenimento dei livelli occupazionali, anche e soprattutto dell’indotto, e tutela dell’imprenditoria locale, attraverso l’esercizio di puntuali manutenzioni all’impianto esistente che abbiamo chiesto e sulle quali ci è stato risposto che intanto a marzo si prevedono sette settimane di operazioni. Per il futuro, partendo dai 20 milioni di euro di investimenti che riteniamo comunque una base minima ed insufficiente, il territorio deve essere riconvertito alla produzione di energie rinnovabili e di dispositivi connessi». E se il sottosegretario allo Sviluppo economico Alessandra Todde ha riconosciuto il tributo di Civitavecchia per i 70 anni di produzione energetica, è stata l’amministrazione a ribadire quanto illustrato nei giorni scorsi da Grasso, ossia «un mix di interventi: l’accordo di programma con la Regione, il contratto d’area per Civitavecchia e il porto con il Ministero, e ancora l’attualizzazione dell’intesa quadro firmata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2013. L’auspicio – ha aggiunto il vice sindaco – è che si possa presto passare alla fase operativa, entrando nello specifico fin dalla prossima riunione ristretta». Per il segretario della Fiom Cgil Giuseppe Casafina ora la palla passa a Civitavecchia, «con Enel che deve discutere con la città di quello che sarà il futuro, per tutelare i lavoratori dell’indotto – ha spiegato – e per riqualificare i metalmeccanici. Serve un progetto con caratteristiche produttive, non semplicemente di gestione e distribuzione. Ecco perché ci fa piacere quanto espresso dall’Adsp sulla possibilità di attività legate, ad esempio, ad una cantieristica navale anche per le crociere. Si può pensare poi a far produrre qui batterie e quanto a sostegno di impianti rinnovabili». A quanto pare Enel si sarebbe detta disponibile a mettere a disposizione aree e infrastrutture per altre attività che si dovessero individuare nel corso del confronto. 

 


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