«Niente treni all’ora di pranzo, bloccati a Ladispoli»
Lo sfogo di un pendolare che ai tempi del coronavirus continua a lavorare in una delle attività essenziali facendo avanti e indietro da Civitavecchia. I disagi causati dalla rimodulazione del servizio disposta a causa dell’emergenza sanitaria dalla Regione
LADISPOLI – Bloccato all’ora di pranzo nella città balneare senza la possibilità di tornare a casa prima di riprendere a lavorare. Questa la situazione denunciata da un residente civitavecchiese ma che lavora in un’attività ladispolana. A causare il disagio: l’assenza di treni all’ora di pranzo in grado di garantire il rientro nella propria abitazione per poi poter tornare a Ladispoli per riprendere il lavoro. Dalla giornata di mercoledì, a causa della riorganizzazione del servizio ferroviario, sono infatti diversi i treni cancellati. «Io e altre persone – ha raccontato il civitavecchiese – non siamo riusciti a tornare a Civitavecchia perché non c’era il treno». E così, armato di pazienza per il civitavecchiese non è rimasto altro che attendere l’apertura pomeridiana dell’attività presso cui lavora: in strada, senza alcun tipo di servizio a disposizione e con il rischio di poter essere fermato dalle forze dell’ordine. E proprio per questo motivo, per cercare di correre ai ripari da un lato e denunciare la situazione dall’altro, l’uomo avrebbe contattato proprio le forze dell’ordine per cercare di spiegare la situazione. «Nemmeno la domenica si viaggia così male», ha affermato. «Non tutti abbiamo la possibilità di spostarci con mezzi privati. Non è giusto andare a ridurre così tanto l’offerta. Noi – ha proseguito – paghiamo un abbonamento e ci ritroviamo senza servizio». Una situazione incresciosa dovuta alla rimodulazione del servizio voluta e disposta dalla Regione Lazio e a cui le ferrovie, come spiegato dalle stesse, si sono “adeguate”. E proprio dalle Ferrovie hanno tenuto a evidenziare, come la situazione vissuta in questo periodo, non sia certamente “normale”. Situazione in cui sono chiamati «ad assicurare i servizi minimi essenziali» (garantire ai pendolari di poter raggiungere il proprio posto di lavoro).