Emiliano Marsili: «Rispettiamo le regole»
EMERGENZA COVID-19 Il campione civitavecchiese interviene sul duro momento che stiamo attraversando. Il pugile: «Palestra e corsa mi mancano, ma bisogna restare a casa. Mi alleno con mia figlia»
ALESSIO ALESSI
E’ giunto all’improvviso e sta cambiando lo stile di vita di ogni persona. Nessuno può ancora stabilire con precisione per quanto tempo questa situazione stringerà nella morsa della paura il nostro paese.
Il Covid-19 ha messo in ginocchio una nazione intera, sia a livello sanitario che economico. Ma c’è anche la vita di tutti i giorni, stravolta in molte delle sue sfaccettature.
Ovviamente anche lo sport è stato risucchiato in questa spirale di eccezionalità e le istituzioni hanno dato un importante giro di vite alla libertà personale, nel rispetto della libertà e della tutela della collettività.
Niente più attività sportive o motorie all’aria aperta, se non vicino casa e rigorosamente da soli. Una direttiva che fa male a chi di sport vive, ma che allo stesso tempo è stata accolta con grande senso civico dalla quasi totalità delle persone, fatta eccezione per qualche sporadico caso che purtroppo ha costretto alcuni Comuni a prendere misure ancor più drastiche, vietando anche una camminata sotto la propria dimora.
A fare eco all’appello delle istituzioni e di molti sportivi famosi, il campione di pugilato civitavecchiese Emiliano Marsili.
Le disposizioni di Governo ed autorità sanitarie sono chiare.
«Bisogna rimanere a casa e seguirle. Io lo sto facendo. Le regole vanno rispettate. Non bisogna uscire sia per la nostra incolumità sia per aiutare il prossimo, specialmente i più anziani».
Si sta continuando ad allenare o si è preso un periodo di riposo totale?
«Mi sto allenando con mia figlia tra le mura domestiche. La sto vedendo come un’occasione per stare di più in famiglia e condividere la mia passione per lo sport con i miei cari. Da oggi (ieri – ndr) ho iniziato a fare un programma con alcuni trainer, non maestri famosi, ma ragazzi comuni, i quali mi alleneranno con diretta Instagram. Quaranta minuti di ginnastica. Un’iniziativa simpatica da condividere sui social e allo stesso tempo utile a far vedere come ci si può muovere anche a casa seguendo un allenamento a corpo libero, curando un tipo di attività motoria che magari si tralascia un po’ in palestra».
Lei è un professionista e il suo rapporto con lo sport non è uguale a quello di un amatore. Il pugilato è praticamente la sua vita.
«Inutile dire che avendo fatto del pugilato una professione, per me è dura stare lontano dal ring e dagli allenamenti in palestra che mi accompagnano quotidianamente da tanti anni. La mia boxe, poi, è basata molto sulla mobilità e sul gioco di gambe. Mi manca la corsa e potermi muovere solo in piccoli spazi è limitante».
Pensa al suo futuro professionale?
«Adesso è prematuro pensare al mio prossimo match, visto che ancora non sappiamo quando questo brutto virus ci permetterà di tornare alla normalità. Il mio manager Salvatore Cherchi aveva organizzato una riunione a Roma per il periodo di luglio, ma ovviamente tutto è slittato a data da destinarsi».