Vecchia, molti dubbi sulla ripresa del campionato
CALCIO ECCELLENZA Trascorso quasi un mese dall’ultima uscita ufficiale dei nerazzurri. Il difensore Emiliano Leone: «Speriamo di tornare al più presto a fare ciò che più ci piace»
MARCO GRANDE
Più o meno un mese che sa di una vita. Con questa frase estremamente sintetica e ridotta ai minimi termini si può spiegare quanto il campo stia mancando al Civitavecchia Calcio 1920, gruppo che ormai non disputa una partita ufficiale dallo scorso primo marzo, quando i tirrenici riuscirono ad imporsi per 1-2 sul campo della Virtus Nettuno Lido grazie alle reti di Toscano e Ruggiero. L’emergenza legata ala diffusione del Coronavirus, da quel giorno in poi, si sarebbe fatta prepotentemente sentire, al punto da indurre il Presidente del Consiglio dei Ministri Conte ad adottare riforme sempre più restrittive e volte ad evitare l’espansione del contagio, includendo di fatto anche lo stop totale delle competizioni sportive di qualsiasi livello. Da allora, ciò che inizia a regnare col passare dei giorni è un clima di desolazione totale: gli spalti del Tamagnini, di conseguenza, sono privi di tifosi o di gentiori che assistono agli allenamenti dei figli mentre il manto erboso di Campo dell’Oro resta senza i suoi principali interpreti. Il calcio civitavecchiese e non solo si ferma per lasciare spazio ad uno scenario surreale quanto apocalittico che di certo ai nostri giorni non siamo mai stati abituati a vivere. La realtà inizia ad essere sempre meno complessa e c’è obiettivamente ben poco da capire: la salute viene prima di tutto, lo sport e il calcio in generale possono dunque benissimo aspettare, perché anche per loro torneranno i tempi migliori; i giocatori del Civitavecchia lo comprendono e cercano di allenarsi come meglio possono, considerando ovviamente anche le limitazioni derivate dal decreto relative ai modi di tenersi in forma: c’è chi come il nuovo acquisto Gravina si allena sul terrazzo di casa e chi, nel più semplice dei casi, lo fa effettuando qualche addominale o flessione, gesti anche simbolici fatti tanto per non arrendersi e quindi cercare di gettare la spugna il più tardi possibile. Nelle menti dei tifosi, invece, riaffiorano le emozioni e i cori che per un secolo sono stati il tratto distintivo di questa società, la quale ha considerato il pubblico letteralmente come il dodicesimo uomo in campo di cui non tutte le tifoserie dispongono; tutti i supporter dei tirrenici vagano allora con la propria testa in cerca del ricordo più significativo che il team che tifano gli ha regalato quest’anno: per alcuni il raggiungimento della semifinale di Coppa, per altri la vittoria al ritorno nel derby contro la Corneto. Un interminabile sforzo di memoria nella speranza che tutto questo finisca e di poter nuovamente tornare a sostenere la squadra e a difendere i colori della città. Il Civitavecchia si era reso protagonista di uno dei migliori campionati disputati nelle ultime cinque stagioni, con l’obiettivo salvezza dichiarato dai vertici della società ad agosto che era stato praticamente raggiunto da un bel pezzo; i giocatori sapevano che avrebbero potuto concorrere per un traguardo più nobile del semplice mantenimento della categoria e, pertanto, ci hanno creduto fino all’ultimo, conquistando di fatto alla venticinquesima giornata il quarto posto, con gli spareggi distanti soltanto sei lunghezze in classifica. Qualora il campionato dovesse riprendere, la Vecchia potrà ancora permettersi il lusso di crederci e potrà di fatto entrare nella storia recente dell’Eccellenza. Il sogno resta una serie D che ormai non viene raggiunta da tante, troppe stagioni, dal lontano 2011-2012. Le ipotesi relative alla ripresa vedrebbero un eventuale prosieguo del campionato non prima del mese di maggio: a quel punto, con nove gare da disputare, sarebbero nel caso previsti anche dei turni infrasettimanali al fine di chiudere il prima possibile la stagione agonistica, delineando di fatto il quadro dei team promossi, di quelli che hanno raggiunto i playoff e di quelli che invece hanno salutato la categoria causa retrocessione. Del momento particolare che sta vivendo il Civitavecchia a causa del Covid-19 e della situazione generale in campionato dei nerazzurri, intanto, parla Emiliano Leone: « ». Queste le parole di Leone, un leader dentro e fuori dal campo che in carriera ha vestito numerose maglie: Monterotondo, Rieti, Ostiamare, Ladispoli e, per l’appunto, Civitavecchia. La speranza sua e quella dei suoi compagni è che questa angosciante situazione un giorno resti solo un lontano ricordo.