Comitati e associazioni con rappresentanze da tutta Italia in una manifestazione all’ombra delle ciminiere Tvn, in tanti per dire no ai combustibili fossili
Erano circa in cento ieri i manifestanti davanti i cancelli di Torre Valdaliga nord per la manifestazione nell’ambito della campagna “Per il clima, fuori dal fossile”. Un presidio con tanti comitati, giunti da ogni parte d’Italia, per dire no al fossile e per chiedere giustizia climatica. Nel mirino la nuova centrale a gas nei piani di Enel per Tvn. Un secco no giunto chiaramente dai molti interventi che si sono susseguiti nel corso della mattinata tra striscioni e slogan. “Uscire dal carbone – fermare il gas”. Uno slogan che riassume nel migliore di modi quanto chiesto dai molti partecipanti. Un territorio che ha sofferto molto e che molto continua a soffrire dal punto di vista ambientale, con allarmi e gridi d’aiuto che sono giunti da più parti in questi ultimi mesi perché se da un lato c’è il phase out dal carbone, dall’altro c’è la forte crisi economica che sta colpendo post-covid. Servono certezze economiche e sviluppi green, questo è stato chiesto a più riprese dai comitati cittadini. Ieri mattina erano presenti rappresentanti dal Veneto alle Marche, dal Molise all’Umbria e alla Puglia, insieme a rappresentanti dei “No Tav” e dei “No Tap”. Forte presenza dei comitati ambientalisti e associazioni locali. Presenti anche diversi esponenti della politica civitavecchiese come l’ex sindaco Antonio Cozzolino, i consiglieri d’opposizione del M5S Daniela Lucernoni ed Enzo D’Antò e il segretario del Partito democratico locale Stefano Giannini. Una manifestazione con slogan, tanti cartelli e striscioni e un chiaro intento: dire no alle servitù inquinanti in un territorio che in questi anni ha dato già tanto. Si è ribadita la contrarietà al progetto Enel per la realizzazione di quattro gruppi a turbogas nell’area della centrale che vengono considerati e definiti, da comitati e associazioni, maggiormente inquinanti rispetto a quelli attuali alimentati a carbone senza contare il fatto che ci sarebbe una riduzione di personale impiegato. Queste e altre cose sono state evidenziate nel corso della mattinata che ha visto l’unione delle forze dei vari comitati e associazioni che in tutta Italia si battono per un’energia più pulita e per abbattere le fonti di inquinamento che mettono in ginocchio interi territorio relegandoli e costringendoli a servitù che, come stiamo vivendo a Civitavecchia, negli anni possono impedire alla città di liberarsi di etichette che le sono state apposte senza poi coinvolgere più di tanto i cittadini.