Scuole: dirigenti al lavoro per la ripartenza
CIVITAVECCHIA – «Stiamo lavorando per rendere possibile l’impossibile». I dirigenti scolastici degli istituti superiori cittadini, ognuno insieme al proprio staff e collaborando tra loro per confrontarsi e confortarsi stanno cercando di rendere il più semplice ed il meno problematico possibile il rientro a scuola fissato per il 14 settembre prossimo. Una missione non certo facile. I quattro dirigenti Maria Zeno per Galilei e Guglielmotti, Giovanna Corvaia per il Calamatta, Stefania Tinti per l’IIS Viale Adige e Nicola Guzzone per il Marconi si sono rimboccati le maniche e, tenendo a mente circolari ministeriali, linee guida ed ordinanze, stanno provvedendo a sopralluoghi, simulazioni e riorganizzazione di spazi ed orari per garantire un rientro in presenza. L’obiettivo è quello, sempre tenendo conto dell’indice di contagio che si presenterà a ridosso della riapertura e che guiderà tutto l’anno scolastico, con gli istituti pronti a rimodularsi. «Stiamo portando avanti un lavoro coordinato – ha assicurato Guzzone – studiando ognuno la propria realtà, simulando possibili scenari ed organizzando le diverse aule». Al momento l’ipotesi più plausibile per il Marconi è un biennio completamente in presenza ed un triennio con lezioni per la maggior parte in classe e con possibilità di recuperare ore attraverso la didattica a distanza (Dad). «Si entrerà attraverso tutti gli ingressi che abbiamo – ha aggiunto – per evitare orari differenti». Ingressi a scaglioni, invece, per altri istituti, come ad esempio per il Galilei: l’ipotesi – che dovrà passare poi insieme a tutto il resto del piano di riorganizzazione per il collegio docenti ed il consiglio di istituto – è quella di prevedere l’ingresso alle 8 per il biennio e alle 8,50 per il triennio. «Per il resto – ha spiegato Zeno – insieme al responsabile della protezione e prevenzione abbiamo misurato gli spazi che abbiamo a disposizione, “sacrificheremo” qualche laboratorio, e proporremo di abbreviare le ore curriculari a 50 minuti anche per il Galilei (al Guglielmotti sono già previste) con la quota di recupero in Dad, per potenziamenti, differenziazione didattica». Ogni scuola avrà in dotazione da Città metropolitana almeno 80 banchi singoli, come spiegato ieri dal vicesindaco dell’ente Teresa Zotta. Altri sono stati richiesti al Ministero, anche se ci sarà il problema di dove accatastare i vecchi banchi doppi. «Attraverso l’innovazione tecnologica – ha spiegato Corvaia – riusciremo a sdoppiare alcune classi: il docente sarà in un’aula e in quella gemella i ragazzi potranno seguire la lezione dallo schermo multitouch, interagendo con professore e compagni. Questo vale soprattutto per il biotecnologico alla sede di via Leopoli, dove la capienza delle aule è ridotta. L’obiettivo è ridurre a poco meno del 20% sul calcolo annuale l’impiego della Dad. La nostra criticità è legata come sempre all’assenza di spazi esterni adeguati». La richiesta che arriva dalle scuole è legata ad un aumento di organico: perché è qui che si gioca la partita. «L’organizzazione non è semplice – ha aggiunto Tinti – richiede sicuramente la flessibilità e la disponibilità del personale docente e non. Procederemo con moduli da 50 minuti su 29 ore con un 10% di Dad che, a rotazione, servirà per progetti come Cittadinanza attiva ed educazione civica, valorizzando le risorse che abbiamo a disposizione, sdoppiando le classi più numerose».