Scuola: a Civitavecchia “lunch box” per oltre 500 alunni
CIVITAVECCHIA – Si lavora a pieno regime al Comune per far sì che gli studenti dei quattro istituti comprensivi cittadini possano rientrare a scuola in piena sicurezza. Un lavoro in sinergia tra gli uffici della Pubblica Istruzione, con l’assessore Simona Galizia e la neo delegata ai rapporti con le istituzioni scolastiche Daniela Damiano, e quelli ai Lavori Pubblici coordinati dall’assessore Sandro De Paolis, in stretto contatto con i dirigenti scolastici. Monitoraggi, sopralluoghi, controlli, avvio di interventi strutturali più o meno consistenti: un susseguirsi di riunioni e verifiche per capire se e dove intervenire. «Al prossimo consiglio comunale – ha spiegato Galizia – andremo in variazione di bilancio per alcuni interventi e per l’acquisto dei banchi monoposto: finora ne abbiamo ordinati 1088, siamo stati tra i primi comuni a farlo. Nel frattempo abbiamo effettuato dei sopralluoghi insieme ai Lavori Pubblici in tutti i plessi per cercare di capire come reperire nuovi spezi per rispondere alle disposizioni del Governo per prevenire il contagio da Covid. Sono stati calendarizzati, in tal senso, una serie di interventi che vanno dal semplice spostamento di un’aula, allo svuotamento di stanze, fino all’abbattimento di muri non portanti o realizzazione di tramezzi e al ripristino di ingressi non utilizzati». A quanto pare grandi problemi non sono stati riscontrati con le scuole che sono già corse ai ripari cercando di ottimizzare al meglio gli spazi a disposizione. I lavori strutturali più importanti sono quelli al plesso Ranalli di via Terme di Traiano, come spiegato dalla delegata Damiano, che andrà ad ospitare tre classi invece di due: verranno trasferite qui le classi della Andersenn che usufruiranno del servizio mensa, mentre nella sede di viale Togliatti rimarranno quelle a tempo ridotto. Un discorso a parte è stato fatto proprio per la mensa. Ieri mattina, infatti, si è svolto un incontro al Pincio insieme alla ditta e ai rappresentanti dei diversi istituti comprensivi, per chiarire come procedere. Diversi plessi, infatti, hanno utilizzato le aule adibite alla mensa per ospitare altre classi, e così si dovrà ricorrere al “lunch box” in molti casi da consumare direttamente in classe. Una prima stima indica in 500 gli alunni che ne usufruiranno rispetto ai 1200 totali. In questo caso il Comune ha chiesto alla società una stima del personale e dei costi aggiuntivi a carico del Pincio, che si aggirerebbero sui 1500 euro in più all’anno. Le scuole intanto stanno studiando le modalità migliori per consentire anche gli ingressi scaglionati degli alunni, evitando così assembramenti all’entrata e all’uscita di scuola.