Covid e trasporti: disservizi per i pendolari
CIVITAVECCHIA – Si stanno moltiplicando negli ultimi giorni le segnalazioni e le proteste da parte dei pendolari per i disservizi che si stanno registrando sui treni della tratta Fl5, da Civitavecchia a Roma. In particolare quelli che oggi sono episodi che portano a rallentamenti ulteriori e a ritardi sul posto di lavoro rischiano di trasformarsi in problemi più grandi a partire dalla prossima settimana, quando riapriranno le scuole e l’affluenza a bordo dei convogli sarà maggiore. La scorsa settimana, come scrive Barbara sulla pagina social del Comitato pendolari, “il treno per Pisa delle 14.21 da Ostiense è stato fermato alla stazione San Pietro perché affollato. Dopo circa venti minuti è stato annunciato che chi era diretto a Cerveteri-Ladispoli doveva scendere e prendere il treno in arrivo che termina la sua corsa a Ladispoli. Morale: il Pisa è partito praticamente vuoto. Noi ora siamo affollati sul Ladispoli, ma qui l’affollamento va bene a quanto pare. Oltre al ritardo, abbiamo davanti altre fermate dove verosimilmente salirà altra gente, quando il Pisa invece si sarebbe svuotato proprio a Ladispoli di lì a 10 minuti. Questo è quello che dobbiamo aspettarci d’ora in poi? E quando iniziano le scuole? La risposta di Trenitalia al problema è questa?”. Episodio simile ieri mattina, come raccontato dal consigliere comunale del M5S Daniela Lucernoni. “Treno delle 5:58 da Civitavecchia verso Roma (di sicuro un treno che non è mai strapieno), siamo fermi a Fregene per far scendere le persone rimaste in piedi (il treno successivo è tra un quarto d’ora) altrimenti il treno non riparte per sovraffollamento – ha spiegato – il capotreno si avvale delle forze dell’ordine per far scendere la gente. È il 7 settembre. Le scuole riaprono il 14 e i dipendenti pubblici dal 15 settembre potrebbero ricominciare il lavoro in presenza. Qualcuno ha previsto di intervenire in qualche modo per evitare il collasso o la guerra civile?”. Un problema che rischia di esplodere proprio tra qualche giorno, e che però non sembra di semplice soluzione e gestione. Ci sono delle fasce orarie che sono già piuttosto critiche. Nel corso degli anni sono stati inseriti dei treni aggiuntivi da Roma a Ladispoli e viceversa. Ci sono criticità, come ricorda ad esempio la signora Luciana che ricorda come gli studenti che devono recarsi a scuola a Civitavecchia, “hanno a disposizione un solo treno utile, che passa a Marina di Cerveteri alle 6.55 e poi nulla fino alle 7.40: ma alle 8 devono entrare in classe”. Aggiungere altre carrozze o comunque aumentare la frequenza potrebbero essere delle soluzioni, ma non facilmente praticabili. Derogare all’attuale 80% della capienza dei treni andrebbe a discapito della sicurezza imposta dalla normativa anticovid. Ma una qualche soluzione andrà trovata. Giovedì i comitati dei pendolari, insieme all’Osservatorio regionale dei trasporti, incontreranno Trenitalia, Cotral e Regione Lazio proprio per discutere di come affrontare la ripresa, partendo proprio da lunedì prossimo.