Livio Spinelli ricorda alcuni personaggi della storia legati al territorio Rosario Bentivegna frequentava sin da piccolo S. Marinella e S. Severa
SANTA MARINELLA – Da una ricerca nell’archivio storico del Senato, risulta che Rosario Bentivegna, il medico partigiano che il 23 marzo 1944, travestito da spazzino, fece esplodere un ordigno al passaggio di un reparto tedesco in via Rasella, frequentava fin da piccolo Santa Marinella e Santa Severa.
Santa Marinella era anche il luogo di vacanze prediletto da Michele di Veroli il giovane che restò vittima della reazione dei tedeschi alla strage di via Rasella, ignaro del suo tragico futuro. “Ricordo quando a Santa Marinella venne una troupe della Tv tedesca – dice lo storico, professor Livio Spinelli – a intervistare Silvio Caratelli, che conosceva Michele e suo padre, tanto che da Sindaco il primo atto che fece fu quello di intitolare una via al povero Michele. Silvio era stato uno di coloro che individuarono la grotta fatta saltare dai nazisti per nascondere i corpi dei caduti alle ardeatine. Rosario Bentivegna, come scrive Michela Ponzani, durante le vacanze a Santa Severa, se ne stava spesso a chiacchierare di massimi sistemi col suo amico Luciano Vella, divenuto anni più tardi uno dei massimi dirigenti del partito comunista italiano. E’ in quell’estate a Santa Severa, che la fiducia di Rosario nel fascismo comincia a incrinarsi, tanto da finire qualche anno dopo a ritrovarsi nelle file dei Gap. A questo itinerario si aggiunge anche il santamarinellese Guirillo Camboni, in ricordo del suo coetaneo e amico di infanzia Calò, uno dei pochi a far ritorno a Roma dai campi di sterminio nazisti, con la sua poesia In memoria degli amici perduti e a tutti quelli che abbiamo amati e non sono tornati”.
“A Santa Marinella – conclude Spinelli – c’è anche un’altra strada, via Salvo D’Acquisto, il Carabiniere medaglia d’oro che salvò due cittadini di Santa Marinella col sacrificio della propria vita, arrestati a Torrimpietra per essere passati alle armi come rappresaglia ad un attentato, in cui morì un soldato tedesco. In quella terribile giornata, caso volle che a Torrimpietra un venditore e un commerciante di Santa Marinella, Oreste Mannocci e Sergio Manzoni, diretti a Roma, incapparono nel rastrellamento di civili e vennero condotti insieme agli altri nel luogo dell’esecuzione dove iniziarono a scavare la fossa prima di essere passati per le armi”.