COMMENTO AL VANGELO DELLA DOMENICA Egli separerà gli uni dagli altri!
Don Ivan Leto*
Il “discorso escatologico” di Matteo termina con la scena del giudizio finale, l’ultimo insegnamento di Gesù prima della Passione. Questo testo, che ha ispirato numerose opere d’arte, ad esempio, il giudizio universale di Michelangelo nella Cappella Sistina o il portico della Cattedrale di Chartres, sintetizza in maniera pedagogica l’ora della verità, l’incontro faccia a faccia con Dio. Utilizzando l’immagine del pastore, l’evangelista Matteo ci presenta Gesù Cristo nella sua funzione di giudice, che separa gli uomini in due gruppi opposti secondo la loro condotta in questa vita terrena. Questo giudizio, che è allo stesso tempo universale e personale, non ha luogo alla fine di un processo come ci si aspetterebbe: qui si presenta solamente la sentenza, perché il processo ha già avuto luogo nella vita di ognuno. Il criterio alla base di questa separazione è espresso nelle opere di misericordia: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, visitare gli ammalati. Le bilance di Dio non sono tarate sui peccati, ma sulla bontà. “Alla sera della vita saremo giudicati solo sull’amore” (San Giovanni Della Croce), no su devozioni o riti religiosi, ma sull’addossarci i bisogni dell’uomo. Gli indifferenti, i lontani, i cuori assenti che non sanno né piangere né abbracciare, vivi e già morti, saranno allontanati dal Giudice Divino. Dio, infatti, constaterà le scelte fatte liberamente e consapevolmente da ciascuno, nel tempo disteso della vita.
*Don Ivan Leto
parroco di San Gordiano
Diocesi Civitavecchia – Tarquinia