LA DECISIONE Lo ha stabilito il Consiglio Federale in virtù dell’emergenza Coronavirus La Fir ha deciso, non partirà nessun campionato di rugby: la serie A del Crc è rinviata
Sarà un’altra stagione senza verdetti per il Crc. Nei giorni scorsi il Consiglio Federale della Federugby, che si è svolto in forma telematica a causa dell’emergenza Covid, ha deciso che il campionato di serie A, a cui partecipano i biancorossi, non prenderà il via. Anche in questo protagonista assoluto della questione è il Coronavirus, che non permetterà la partenza dell’annata, già rinviata più volte in questi mesi: prima si doveva partire a gennaio, poi a marzo, quindi ad aprile, infine ora c’è la pessima notizia, che, a dir la verità, dalle parti del Moretti della Marta non è stata presa con grandissima sorpresa, in quanto le classiche voci di corridoio preannunciavano di una decisione di questo tipo. Il Consiglio Federale della Fir, dopo aver preso atto dell’evoluzione sanitaria nazionale, ha comunicato che la ripresa dell’attività agonistica nazionale potrà avvenire solamente in maniera facoltativa, senza finalità di classifica e con una libera partecipazione che sia flessibile e dal basso impatto economico per le società affiliate. Questa attività, sostenuta a livello regionale o interregionale dai vari Comitati Territoriali, sarà rivolta alle società iscritte nella stagione attuale ai campionati inseriti nella lista delle attività di preminente interesse nazionale, tra cui la serie A. Tutte le squadre che vorranno parteciparvi lo potranno quindi fare, adempiendo però ai protocolli in vigore, ovvero con l’obbligatorietà di sottoporsi a tamponi settimanali per tutti i membri dei vari gruppi-squadra.
«Al momento non abbiamo preso nessuna decisione – afferma coach Mauro Tronca – nelle prossime ore ci sarà una riunione in società per parlare proprio di questa situazione. Ovviamente ci dispiace il fatto che questo campionato sia stato annullato, ma dobbiamo ricordare che siamo in mezzo ad una pandemia e l’obiettivo primario dell’Italia è uscirne fuori il prima possibile».
Particolarmente sfortunata l’esperienza in serie A, fino a questo momento, per il Crc, che dopo il ripescaggio last-minute nella cadetteria, non è riuscito a concludere i due tornei a cui ha preso parte, visto che anche nella scorsa annata la stagione era stata interrotta a marzo a causa del lockdown. Sicuramente una notizia che scombussolerà i piani del rugby italiano, in uno sport che risente molto di più rispetto ad altri di squadra per le direttive anti-Covid, visto che la disciplina della palla ovale comporta lunghi assembramenti, per via delle mischie, e contatti fisici prolungati. Sono tutte situazioni che potrebbero incidere, addirittura, anche per il campionato 2021-22, la cui partenza è prevista ad ottobre, se non dovessero esserci miglioramenti nella campagna vaccinale.