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Aumentato lo stato di allerta nella zona

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CIVITAVECCHIA – Un territorio, quello a nord di Roma, il cui rischio sismico è aumentato, soprattutto dopo la scossa di terremoto avvertita in maniera molto forte anche nella capitale. Lo conferma l’ingegner Giuseppe Panzi, del dipartimento Ambiente e Difesa del suolo della Regione Lazio, che ha fornito alcuni dati riguardanti la situazione del territorio. «L’ultima classificazione sismica – fa sapere – risale al 2003 con 4 classi di rischio a seconda del suolo». I dati risalenti a sei anni fa parlano di Civitavecchia come una zona di livello 4 (rischio nullo), insieme ai comuni di Allumiere, Ponza, Santa Marinella, Montalto di Castro e Ladispoli, mentre Tarquinia e Tolfa, così come Cerveteri venivano inseriti nella zona di livello 3 (a basso rischio). La situazione è cambiata di recente e i dati della classificazione sismica hanno subito una variazione in negativo: «Tutti i comuni del comprensorio di Civitavecchia – ha spiegato Panzi – sono passati in zona di livello 3 con una risposta sismica più incisiva in base ai dati forniti alla Regione Lazio dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia». Il recente piano elaborato però non è ancora ufficiale e necessita del passaggio in giunta che potrebbe esserci a breve. Diventerebbe tuttavia operativo a partire da ottobre.  


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