Bendula eroico nei 100km del Passatore
di RICCARDO VALENTINI
CIVITAVECCHIA -Cinquantuno anni e non sentirli. Quando la maggior parte dei suoi coetanei è ormai seduta davanti al televisore, e magari racconta ai più piccoli di quanto fosse in forma da giovane, Stefan Bendula non si decide a lasciare i panni dell’atleta e continua a sfornare imprese inimmaginabili ai più. L’ultima dello slovacco, ormai civitavecchiese di adozione e con un glorioso passato nella formazione di hockey locale Pirati Civitavecchia (che forse potrebbe tornare attuale vista la sua candidatura ad head coach per la prossima stagione), è quella di aver corso la famosa gara podistica del “Passatore”, cento chilometri Firenze-Faenza con numerosi tratti addirittura in salita. “Sono partito sabato 29 maggio alle 15 da Firenze – afferma Bendula – e sono giunto all’arrivo, a Faenza, solamente all’alba della domenica, dopo ben quindici ore. Su 1400 partecipanti sono riuscito a piazzarmi 790esimo, più o meno a metà, e visto che era la mia prima esperienza posso ritenermi soddisfatto. I primi cinquanta chilometri li ho corsi in solamente sei ore, e forse è stato proprio il mio errore. I più esperti infatti mi hanno rivelato che per riuscire ad arrivare alla fine bisogna camminare velocemente nei pezzi più duri, specie quelli in salita, per poi correre in pianura. Io invece ho sempre corso e nella seconda metà ne ho pagato le conseguenze perché sono stato preso dai crampi e costretto a fermarmi per sottopormi alle cure dei medici. Questi mi hanno consigliato di interrompere la corsa, di abbandonare, ma non ho nemmeno considerato questa opportunità, era la mia prima volta e volevo assolutamente portare a termine la gara, anche a costo di strisciare fino al traguardo. Ho trovato sollievo con una fasciatura elastica, molto stretta, tanto che sono riuscito a correre gli ultimi quindici chilometri senza problemi. Devo ringraziare – conclude Bendula – gli sponsor che hanno reso possibile questa mia fantastica esperienza: in primis la palestra Acs Pacifico, e poi la Royal Bus, l’Extra Game e ComeSto. Sono già con la mente proiettata al prossimo anno, la gara è stata incredibilmente suggestiva essendo stata corsa in larga parte anche di notte, fra le montagne, con le luci di chi ti superava o delle macchine che ti accompagnavano. In tanti mi hanno confidato che corrono questa gara anche per ritrovarsi, passare tutte queste ore a correre in compagnia solamente di sé stessi fa molto pensare e riflettere sulle priorità della propria vita”. Ed ora rimaniamo in attesa della prossima incredibile grande impresa di questo uomo, che sembra non sentire gli acciacchi dell’età.