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Canile blindato, vietate le visite

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CIVITAVECCHIA – «Per entrare al canile deve parlare con il Sindaco, lui è il padrone, noi non possiamo autorizzare nessuno». È quanto ci siamo sentiti rispondere telefonicamente dalla delegata del Sindaco, Miriam Saladini, al secondo tentativo di accesso presso la struttura comunale. Una visita del quotidiano la Provincia (per appurare se le segnalazioni arrivate da alcuni cittadini, che parlano di un canile fatiscente e inadeguato, corrispondano o meno alla realtà, ndr) che i rappresentanti del Pincio hanno tentato in ogni modo di impedire. La prima volta (il 14 maggio scorso) al canile abbiamo trovato solo alcuni operai e nessun dipendente del Comune, tanto che la delegata, contattata telefonicamente, ci ha chiesto di raggiungerla a Villa Albani dove, dopo aver spiegato il minimo indispensabile sul funzionamento della struttura, si è preoccupata di comunicare le modalità di accesso in vista di visite future: «Dovete chiamarci prima e andiamo insieme». Proposta priva di senso, che naturalmente non abbiamo accettato. Tant’è che due giorni fa siamo tornati al canile e questa volta l’unico operaio presente neppure ha avvertito il Comune, vietandoci semplicemente di entrare. Tornati a Villa Albani, alcuni dipendenti hanno contattato telefonicamente Miriam Saladini che ci ha liquidato ricordandoci che il Sindaco sarebbe il padrone: «Il pubblico – ha aggiunto – si riceve il martedì e il giovedì pomeriggio». Naturalmente non si capisce, ammesso che il Sindaco sia davvero il padrone, l’utilità di una delegata che tuttavia definisce normale il fatto che presso una struttura comunale dei dipendenti del Pincio no vi è traccia. Degli escrementi in ogni parte della struttura, della fatiscenza degli ambienti e del menefreghismo dell’amministrazione comunale nei confronti del canile neppure abbiamo parlato, ma l’intenzione è quella di farlo presto. Sperando, ovviamente, che il padroni ci autorizza ad entrare.


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