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Chiazze a mare: non ci sono batteri

TARQUINIA. Esito negativo sui prelievi Arpa effettuati alle Saline. I dati analizzati oggi in un incontro tra Università della Tuscia e Capitaneria Resta alta la guardia sulle condizioni delle acque. Dal Comune: «Massima attenzione e monitoraggio costante»

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TARQUINIA – Nessun divieto di balneazione sul litorale di Tarquinia. La macchia oleosa avvistata da un mese a questa parte nelle acque del litorale tarquiniese non deve preoccupare i bagnanti. In base alle prime analisi effettuate nel mese di giugno la chiazza, che periodicamente si ripropone, non risulta infatti contenere batteri dannosi per l’essere umano. I risultati sono stati analizzati stamattina nel corso di un incontro tra il professor Giuseppe Nascetti dell’Università della Tuscia di Viterbo e il maresciallo Lamberto Alessandro della Capitaneria di Porto. I campionamenti specifici, effettuati su richiesta della Capitaneria di Civitavecchia, fanno infatti emergere una situazione di assoluta tranquillità. Lo scorso 30 giugno, gli operatori Arpalazio, sezione provinciale di Viterbo, hanno infatti prelevato un campione di materiale presente alle Saline. «Il campione – è scritto nel rapporto – è stato sottoposto ad accertamenti analitici microbiologici (ricerca di coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali) e alla lettura quali-quantitativa della componente fitoplanctonica. Le risultanze analitiche hanno dato esito negativo». In ogni caso resta alta la guardia sulle condizioni del mare di Tarquinia. È di questi giorni, infatti, l’uso, da parte della Capitaneria di Porto, di particolari mezzi aerei dotati di sofisticate apparecchiature concepite per il monitoraggio ambientale. Intanto, un’analisi aggiuntiva delle acque, oltre quelle effettuate, è già stata richiesta per consentire un monitoraggio costante. «Intenzione dell’amministrazione comunale – spiegano dal palazzo di piazza Matteotti – è comunque quella di rivolgere alla questione la dovuta e particolare attenzione, attraverso un attento e puntuale monitoraggio».


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