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Chiude il centro diurno e notturno, preoccupata Mondo Nuovo

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CIVITAVECCHIA – Esprimono rammarico e disapprovazione i volontari della Comunità Mondo Nuovo, guidata da Alessandro Diottasi, per la decisione della Regione Lazio di escludere dai progetti messi a bando dall’assessorato alla Sanità, nell’ambito della ripartizione del fondo nazionale lotta alla droga, i centri diurni e notturni cosiddetti a media soglia, “che vengono sostituiti – spiegano dall’associazione – da proposte semiresidenziali per psicopatologie che di sicuro non vanno a risolvere i problemi gestibili solo ed esclusivamente in ambienti protetti (servizi h24). La nostra comunità ha gestito egregiamente per anni il progetto “Spes” Centro Diurno e Notturno, già Centro Disagio e Crisi, servizio residenziale unico sul distretto Roma F per la disassuefazione dalle terapie sostitutive come il metadone, e successivo orientamento in percorsi riabilitativi, per quei soggetti tossicodipendenti e alcolisti. A fronte dei notevoli risultati raggiunti, in crescendo soprattutto nelle ultime 2 annualità con 80 utenti presi in carico, 62 per orientamento, a termine della disassuefazione, in strutture pedagogiche o psicoterapiche e 18 abbandoni, ci troviamo di fronte ad una Regione che ignora i progetti che hanno più che raggiunto i loro obiettivi e che proprio per questo dovrebbero continuare. Dalle innumerevoli richieste di intervento dei Ser.T pervenute al nostro servizio e dalle risposte positive finora date si conferma l’efficacia delle risorse coinvolte e l’estrema difficoltà per quei centri a carattere ambulatoriale o semiresidenziale di portare a buon esito un trattamento di “scalaggio” farmacologico; ciò perché è stato scientificamente appurato che lo stato di disagio e di impulsività della personalità tossicodipendente rende incompatibile l’accordo terapeutico, ed è quindi risaputo che in assenza di supporto umano e psicologico costante, l’individuo non regge l’impegno. Si esprime forte disapprovazione per l’assenza di confronto che ha portato le commissioni regionali a questa esclusione assurda. In questa maniera la Giunta Polverini sta tirando la volata a chi vuole la chiusura delle comunità, ma soprattutto non permette a questi ragazzi di fare percorsi di recupero nelle comunità residenziali. Ci chiediamo da quale parte sta questa giunta”.


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