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Cinipide del castagno: sopralluogo di Battilocchio

TOLFA. Il sindaco si è recato in prima persona a verificare le condizioni degli alberi«Il nostro territorio, in quanto Zps, non potrà beneficiare delle soluzioni possibili»

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TOLFA – Il Sindaco di Tolfa, Alessandro Battilocchio, si è recato ieri mattina presso alcuni castagneti tolfetani per verificare le condizioni degli alberi, colpiti dal cinipide del castagno. Questo pericoloso parassita rappresenta una minaccia per il futuro dei castagni di tutta la zona e rischia di compromettere una delle attività tipiche dei Monti della Tolfa, la castanicoltura, che grazie soprattutto all’azione della cooperativa «Il Castagneto» riguarda gran parte delle famiglie di Tolfa e di Allumiere. La soluzione consiste nell’immettere nel territorio l’’’antagonista naturale’’ del cinipide, il torymus e su questo la Regione Lazio, in particolare l’assessore Birindelli ed il presidente della Commissione agricoltura, Battistoni, stanno portando avanti un’iniziativa concreta e rapida. Ma per Tolfa ed Allumiere, il discorso rischia di essere più complicato, una vera e propria beffa. «Se non prendiamo subito una decisione – ha affermato Battilocchio – il nostro patrimonio di castagni rischia di venire seriamente danneggiato. Ho partecipato personalmente all’incontro in Regione lo scorso dicembre: la Giunta regionale si sta muovendo, ed anche celermente, ma il nostro territorio purtroppo non potrà beneficiare di questa azione e rischia la beffa. Infatti, «grazie» alla Zps, regalo delle precedenti giunte regionali, il torymus, in quanto non autoctono, non può essere immesso nelle nostre zone ed il centro più vicino sarebbe Bassano Romano, area da noi distante e soprattutto mancante di continuità vegetazionale con i Monti della Tolfa». «Una contraddizione enorme – tuona il primo cittadino – perchè da un lato si vuole salvaguardare questo territorio considerandolo un «unicum» a livello nazionale, imponendo vincoli e norme restrittive alle comunità locali, mentre dall’altro si vorrebbe in sostanza imporre la morte biologica e naturale di una delle piante più tipiche, il castagno. Abbiamo la possibilità di intervenire subito in sede di norme di attuazione delle Zps e chiedendo un confronto al ministero dell’Ambiente sulla questione. Contro questa assurda situazione, frutto di scelte sbagliate e di norme illogiche, siamo pronti a batterci: chiederemo aiuto anche alla Regione ed in particolare alla presidente Polverini che ha sempre dimostrato sensibilità verso le istanze delle comunità locali».


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