Pubblicato il

Collisione tra barche: erano stati attivati tutti i sistemi di sicurezza

La Capitaneria di Porto ha consegnato la relazione alla Procura di Civitavecchia L'armatore Castaldi: "Le nostre navi, in prossimità dei porticcioli, passano sempre oltre le 12 miglia"

Condividi

S. MARINELLA – Erano stati attivati tutti i sistemi di sicurezza. È questo quanto emerge dalla prima relazione consegnata dalla Guardia costiera alla Procura di Civitavecchia, in merito alla collisione tra la motocisterna ‘‘Martina’’ ed un cabinato da diporto di otto metri. Nell’incidente, avvenuto la notte tra lunedì e martedì a largo del mare di Capolinaro, a S. Marinella, ha perso la vita Maurizio Bartoli, 53 anni, originario di Tarquinia ma residente a Ladispoli. Secondo la ricostruzione dei fatti della Capitaneria di porto, Bartoli stava pescando a traino in notturna con un amico, Lorenzo Nelli, 54 anni nato a Civita Castellana ma residente a Sutri, quando, sulla via del ritorno, a 13 miglia dalla costa, la motocisterna – ‘‘nonostante le ottime condizioni di visibilità, le luci di segnalazioni accese e tutti i sistemi di sicurezza attivati’’ – è finita contro il cabinato, colpendolo lateralmente e facendolo ribaltare. ‘‘Martina’’, ben settemila tonnellate di stazza, 15 uomini di equipaggio e sofisticati sistemi di sicurezza, era partita lunedì pomeriggio da Livorno e si stava dirigendo ad Augusta per effettuare un carico. Oltre alle testimonianze fornite dall’equipaggio, a delineare un chiaro quadro dell’accaduto sarà sicuramente l’esame dei danni riportati dalla due imbarcazioni, poste sotto sequestro. Intanto, nell’attesa di fare chiarezza sull’intera vicenda, interviene l’armatore Mario Castaldi, amministratore unico della ‘‘Navigazione di cabotaggio spa’’, compagnia livornese della nave cisterna ‘‘Martina’’: «Le nostre navi, quando passano vicino alle località dove si trovano porticcioli turistici, stanno sempre oltre le 12 miglia, come dice la normativa. Ma questa volta non è stato sufficiente». «Non sappiamo ancora molto – spiega Castaldi – Il nostro avvocato si è recato a Civitavecchia per l’istruttoria. Il comandante? È quello più esperto che abbiamo. Quello che è più importante, però, è il dispiacere per quell’uomo che è morto. Facciamo le nostre condoglianze alla famiglia». Maurizio Bartoli lascia la moglie e due figlie, Sara di 23 anni e Giorgia di 18 anni. L’impatto fra le due navi si è verificato poco prima dell’una, della notte tra lunedì e martedì. A dare l’allarme alla Capitaneria è stata la stessa nave cisterna che dopo la collisione ha lanciato l’sos e iniziato le operazioni di salvataggio. Lorenzo Nelli è stato subito issato a bordo. Ma Bartoli è stato dichiarato disperso. La Capitaneria di Porto ha dunque chiesto rinforzi a Fiumicino, l’intervento del nucleo sommozzatori dei vigili del fuoco e la presenza dei mezzi dell’aeronautica per avviare le ricerche in mare. Dal porto di Civitavecchia è partito anche un rimorchiatore con a bordo tre medici del 118 e alcuni mezzi nautici della Guardia di Finanza, dei vigili del fuoco e dei carabinieri. L’uomo è stato trovato dopo due ore a bordo del natante, incastrato tra i rottami della barca e privo di vita. Inutile il soccorso dei medici. Il sopravvissuto, provato dalla morte dell’amico d’infanzia, ferito in maniera non grave, è caduto in stato di choc. Lutto a Ladispoli, dove Bartoli viveva e lavorava presso la copisteria di via Taranto, vicino al liceo scientifico Pertini, subito chiusa per lutto.


Condividi

ULTIME NEWS