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Dalla Provincia di Viterbo no al nucleare

Stamane consiglio straordinario a Palazzo Gentili per discutere dei progetti al vaglio del Governo per due centrali a Montalto di Castro Il consigliere e sindaco, Salvatore Carai, ha anche chiesto di inserire alcuni comuni della Tuscia nell’osservatorio per la centrale di Civitavecchia

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MONTALTO DI CASTRO – Consiglio provinciale straordinario stamane a Palazzo Gentili, a Viterbo, sul problema energetico e sul nucleare. Per un voto, l’assise della Provincia di Viterbo, non è riuscita a raggiungere l’unanimità sul no al nucleare. Dodici favorevoli ed uno contrario. Dalla maggioranza, Bartolacci (Pdl), come anticipato, ha votato contrario al documento. La seduta si è chiusa con il sindaco di Montalto di Castro, Salvatore Carai, che ha chiesto d’inserire alcuni comuni di Viterbo nell’osservatorio per la centrale di Civitavecchia. “Perché – ha detto Carai – i fumi non si fermano a Civitavecchia”. E’ stato Marcello Meroi, in apertura della seduta conclusiva, a leggere il documento frutto di una trattativa tra le diverse posizioni emerse durante la discussione. “Il territorio della provincia – è stato scritto nel documento – non è idoneo all’installazione d’impianti nucleari, in particolare per il comune di Montalto di Castro”. Il capogruppo democratico Grattarola, ha parlato di un atto troppo pesante, soprattutto nelle premesse. “Ma certe cose non si possono non dire”, ha replicato il suo collega di partito Carai. “Un documento – ha detto Angelilli del Pd – svuotato del suo senso politico, anche se il massimo ottenibile, viste pure le assenze. Noi siamo pronti a votarlo, facciamo uno sforzo, ma nella maggioranza, lo votino, compreso Bartolacci”. Ma il consigliere del Pdl non si è convinto. È rimasto  presente per garantire il numero legale, ma il voto alla fine è stato contrario. In apertura, il capogruppo del Pd Grattarola ha spiegato le ragioni dell’assise: “Abbiamo chiesto questo consiglio – ha detto – per far esprimere l’assemblea in modo chiaro sul nucleare, dal momento che ci sarebbero due progetti per due centrali a Montalto”. Una scelta che porterebbe molti aspetti negativi, a cominciare dallo smaltimento delle scorie. “In Inghilterra è stata rinviata di cent’anni la chiusura di centrali per il problema dello smaltimento scorie. Lo smaltimento stesso sarebbe fatto fuori dalla centrale, quindi si prospetta il problema di trasferimento sicuro delle scorie”. “Comuni, Province e Regioni devono decidere i siti, se saranno decisi – ha detto il consigliere del Pd Carai -. Montalto pare al primo posto per il risparmio che ci sarebbe, trovando parte del lavoro fatto”. Carai ha dunque illustrato il documento redatto anche con l’istituto superiore di sanità, per spiegare la posizione contraria sul nucleare da parte del Pd. “Converrebbe economicamente a chi la deve realizzare, ma porterebbe molti problemi, non ultimo, quello occupazionale, rompendo una pace sociale che a Montalto è stata raggiunta dopo vent’anni. Per il lavoro, altre strade si possono percorrere, come si sta facendo, con le energie alternative”. Per Bartolacci (Pdl), il nucleare è invece un argomento ideologico. “E sul piano ideologico – ha spiegato – io sono favorevole. Si tratta di un’energia pulita anche sotto il profilo incidenti, ce n’è stato uno solo. Ecco perché è difficile approvare un documento comune. In Europa ci sono tante centrali e in altre nazioni dove ci sono, l’economia respira meglio. Noi al contrario, paghiamo, importando energia dall’estero. Ecco perché sono per un nucleare pulito, piuttosto che dire no”. Bartolacci ha preparato un proprio argomento che ha chiesto di mettere a votazione, non condividendo uno eventualmente in comune. A quel punto il consigliere tarquiniese Alfio Meraviglia (Pdl) ha espresso la sua convinzione sul tema: “Nessuna nuova centrale sul nostro territorio. Pur non essendo noi deputati a decidere sul tema – ha detto – possiamo dare un imput preciso. Dovremo orientarci su energie alternative, sulle quali dobbiamo imparare ad investire”.Sul tavolo di Palazzo Gentili sono dunque finiti più documenti sul tema. “Auspico –ha spiegato il presidente Camilli – che si trovi un accordo su un documento comune. Le posizioni non sono molto distanti”. Ma il consigliere Staccini non è stato dello stesso parere. “Le posizioni sono differenti. Non credo conciliabili. Non mi sembra molto corretto dire no qui e fare centrali nel giardino del vicino.Inoltre su Montalto sono stati investiti soldi dei contribuenti, molti miliardi delle vecchie lire”. L’assessore Paolo Equitani da parte sua ha rilevato che “sul nucleare c’è un approccio diverso oggi”. “Ma il problema energetico – ha proseguito – non si può analizzare solo parlando di un settore e basta. Infatti abbiamo predisposto un documento che comprende anche le energie rinnovabili, per dare pure in questo campo delle regole. Non possiamo devastare il nostro territorio agricolo. Non sono a priori contrario al nucleare, ma dico che questa provincia su questo fronte abbia già dato e molto. Sarebbe giusto che il governo, a prescindere dalle scelte di natura economica, faccia anche scelte diverse. Quella economica non può essere la sola. Su una centrale a Montalto sono personalmente contrario. I sacrifici vanno ripartiti in modo equo su tutte le province”. “Il nucleare non è un problema ideologico – ha replicato il presidente Marcello Meroi – ma normativo e giuridico”. “La mia posizione personale – ha detto Meroi – è di assoluta contrarietà al nucleare a Montalto. Non pregiudizialmente contrario. In tutto il mondo questo problema è affrontato in modo diverso rispetto al passato. Se noi, con un documento, riusciamo a ricomprendere tutte le istanze su installazioni del nucleare sul territorio, direi che facciamo una buona cosa, evitando di frazionarci”. Carai ha invitato l’assise ad una posizione unanime. “Se la Provincia esce con un documento unanime va bene, altrimenti non serve a niente”. “Io sono contrario al nucleare – ha ribadito il sindaco di Montalto – così come lo è il presidente Meroi. Poi, a favore o contro del sistema energetico, è altro conto”. Ma il capogruppo Pd Grattarola ha preso la parola per sottolineare che il no al nucleare deve essere “netto e non solo contrarietà a Montalto”. Perché i pericoli ci sono. “Siamo fortemente contrari per il problema delle scorie”, ha detto Grattarola. Inevitabile la pausa per cercare una mediazione, che è risultata più difficile del previsto. Dopo oltre un’ora la ripresa e la conclusione con il voto.


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