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Diecimila ricci sequestrati dal Roan della Guardia di Finanza

Gli uomini del colonnello Giusti la notte scorsa hanno sorpreso due pescatori abusivi pugliesi alla Punta del Pecoraro

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RicciCIVITAVECCHIA – Militari appartenenti al Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, diretti dal colonnello Virgilio Giusti e coordinati dal capitano Alberto Lippolis, Comandante della Sezione Operativa della Stazione Navale di Civitavecchia, nella notte tra il 30 ed il 31dicembre, hanno individuato, durante l’espletamento di appositi servizi di prevenzione disposti al fine di incrementare ulteriormente la vigilanza durante le festività natalizie, due subacquei in immersione nelle acque di Civitavecchia, antistanti Punta del Pecoraro.
I due, di origine pugliese, sono stati sorpresi mentre erano intenti ad esercitare un’attività di pesca di echinodermi (ricci di mare), mediante l’ausilio di autorespiratori, vietati per svolgere questo tipo di cattura. Inoltre, i due stavano pescando ricci in quantità notevolmente superiore al massimo consentito e senza alcuna autorizzazione e in spregio a tutte le norme sanitarie.
La quantità effettivamente pescata dai due individui era di oltre 10.000 esemplari, ben superiore ai cinquanta, previsti per ciascun pescatore, dalla vigente normativa.
I finanziari hanno provveduto al sequestro delle attrezzature subacquee utilizzate per l’immersione, unitamente al notevole quantitativo di ricci pescati che, ancora vivi, sono stati successivamente liberati in mare.
L’ennesimo sequestro operato dalle Fiamme Gialle di Civitavecchia ha inferto un duro colpo alla raccolta illegale e al commercio illecito di ricci di mare, prelibatezze gastronomiche molto ricercate, soprattutto in questo periodo, che avrebbero fruttato agli abusivi ingenti guadagni. In particolare, i ricci pescati avrebbero rifornito la crescente richiesta del mercato pugliese.
Nei confronti dei due responsabili, sono state contestate le violazioni di legge alla disciplina della pesca marittima.
La Guardia di Finanza rammenta come la normativa vigente vieta la raccolta di echinodermi mediante l’utilizzo di qualsiasi respiratore artificiale, il cui quantitativo non deve comunque mai superare i 50 esemplari giornalieri per pescatore.


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