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Dubbi ed episodi inquietanti da chiarire

CATTIVI PENSIERI

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di GIAMPIERO ROMITI

TANTI DUBBI – Cosa succede in questa ex bella città d’incanto? Il dubbio vola nel blu (???) ed atterra sui pensieri dello stralunatissimo uomo della strada che non riesce più a capire se correttezza e rispetto delle leggi fanno parte di una reale o virtuale quotidianità. Trasparenza amministrativa? Boh. Calunnie e diffamazioni in ordine sparso? Sono ormai una normalità. Denunce di situazioni opache nell’ambito dell’urbanistica e dei lavori pubblici? A pioggia. Allora? Beh, è forse arrivato il momento di affermare che la cultura del sospetto spadroneggia in maniera incontrastata. E ci si chiede: non è il caso che arrivi una ventata capace di spazzare via tutte le nubi sovraccariche di veleni che stanno schiacciando Civitavecchia?

EPISODI INQUIETANTI – Ma qual è il cuore dei numerosissimi problemi? Sarebbe chilometrico elencare quanto accaduto specialmente negli ultimi dodici mesi: accuse, contraccuse, aggressioni verbali, insulti, sputtanamenti con la “esse” maiuscola tra i protagonisti della politica, pardon pliticchia locale immersa ormai stabilmente nel degrado. Personalmente non ci siamo appassionati agli infiniti corpo a corpo tra i vari esponenti partitici ed in particolare a quelli tra il Marchese del Pincio e Pietro il Magnifico.
Anzi, sono stati proprio questi ultimi a destarci non poche perplessità, fino al punto di “accarezzare” il sospetto che fossero una melmosa pantomima. Non è però questo che conta. Cosa diversa, molto, è aver registrato durante questi mesi episodi a dir poco inquietanti. Ricordate? Fece molto rumore il grido d’allarme lanciato dai legali del Consorzio Olivieri allorquando, in piena ed ufficiale conferenza stampa, esplosero con quell’eloquente «Diciamo no alla logica delle mazzette», che naturalmente venne ripreso alla grande dai media locali. Chiassosa, pure e di più, la sortita del parlamentare Tidei che, senza giri di parole, urlò «Gli appalti comunali sono taroccati». Autentico tsunami questo, che provocò l’altrettanto durissima reazione del primo cittadino che non esitò a rinfacciargli di essere il massimo «esperto in trucchi» e che lo avrebbe dimostrato nelle sedi competenti. Eppoi? Beh, tanto per farci mancare niente, lo scorso 25 settembre è arrivato un altro sgrullone con le dichiarazioni del direttore generale dell’Ater, Riccardo Arena. «Il nostro sindaco dovrebbe impegnarsi in prima persona a garantire la legalità degli atti dell’amministrazione», questo l’inizio di una serie di “gentilezze” che non possono non essere state “apprezzate” anche e soprattutto dai magistrati di via Terme di Traiano. Ma, nello specifico, quali sarebbero gli atti illegittimi di Palazzo del Pincio? Alla domanda, immediata la risposta del dottor Arena: «Mi riferisco ad esempio alla delibera di giunta per l’assegnazione in riserva di dodici alloggi ad altrettanti occupanti senza titolo di case di edilizia residenziale pubblica. Addirittura – ha rincarato la dose il Dg – in un caso, a seguito di denuncia, l’occupante abusivo è stato estromesso e la Procura ha posto i sigilli all’appartamento. Non soddisfatto di quanto stabilito con la delibera di giunta, il sindaco ha tentato di assegnare l’alloggio ai suindicati undici abusivi ed insieme all’assessore Nunzi mi ha invitato esplicitamente ad omettere la circostanza che dette persone s’erano impossessate della casa senza averne i requisiti per farlo». Chiaro? Lampante. E se tanto dà tanto, in base a quanto spifferato dal direttore generale dell’Ater, si potrebbe anche sospettare che nelle segrete stanze “pinciote” ne succedono di cotte e di crude. Infine l’alto dirigente ha ricordato che l’ex Iacp ha avuto la disponibilità di un terreno assegnato dal commissario prefettizio per la costruzione di oltre 50 appartamenti di cui trenta sarebbero stati “creati” per conto del Comune, che li avrebbe acquistati a circa due milioni e settecentomila euro, servendosi dei fondi ricevuti dalla Regione Lazio per l’emergenza abitativa. Qual è stato invece il percorso che ha preferito seguire la giunta Moscherini? «Quello di revocare – conclude non proprio con tenerezza Arena – la delibera di assegnazione del terreno e di non utilizzare i fondi, preferendo stipulare un mutuo di 3,5 milioni di euro per 40 case in legno che dovranno essere rimosse dopo quattro anni». Non c’è dubbio, si tratta di una fragorosa bordata. E adesso la Procura della Repubblica non può far finta di niente…

DOMENICA – Ora calma e gesso: tiratevi giù dal letto alle otto, fette biscottate e marmellata vanno benissimo perché digeribilissime, così come una mezz’ora di esercizi fisici. Poi una allegra passeggiata e pranzo calibrato, senza eccessi. Pomeriggio in piena distensione tra notizie sportive o altro a seconda dei gusti, cenetta leggera e poi… Semplice: una nottata straordinariamente “tempestosa” con la vostra donna. Evviva la vita!


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