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La festa della Merca si apre tra le polemiche

TARQUINIA. La tre giorni parte domani. Donne e Lav contestano il manifesto utilizzato per la promozione dell’evento Nel mirino l’immagine di una donna con il marchio sulla spalla. Per molti un richiamo a ‘‘becere pratiche’’ e una spettacolarizzazione del dolore L’Università Agraria: «Ci scusiamo. Voleva essere solo un tatuaggio, un richiamo alla dolcezza dell’evento legato alla natura e all’ambiente»

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TARQUINIA – Prende il via oggi la festa della Merca alla Roccaccia. La prima giornata, come di consueto, è dedicata ai bambini delle scuole che avranno l’occasione di vivere la natura, i profumi e gli odori della Roccaccia, con attività ludico-ricreative ed esperienze interessanti, in collaborazione con associazioni come Contatto Natura ed Etruska Bike, nonché grandi nomi del mondo dei cavalli come Claudio Bonini. Intanto però è polemica sul manifesto scelto dall’Università Agraria di Tarquinia per la promozione della Festa della Merca. Il marchio sulla spalla di una donna ha infatti generato polemiche a Tarquinia, da parte di donne e della stessa Lav che parla di «usanze cruente». In questi giorni la Lega antivivisezione ha chiesto al Sindaco di Tarquinia di vietare la marchiatura a fuoco del bestiame inserita nei festeggiamentidella festa della Merca. «Le ragioni – spiega la Lav – stanno nella volontà dell’associazione di assicurare l’incolumità degli animali e la tutela di quel senso comune contro la spettacolarizzazione del dolore e della brutalità che da qualche anno si va diffondendo». Alla Asl, al Corpo Forestale dello Stato e alla Polizia municipale è stata richiesto di monitorare le attività in calendario. «La Festa della Merca – spiega la Lav – prevede, infatti, l’uso di ferri arroventati per segnare permanentemente nelle carni dei bovini un simbolo o un numero riconducibile al proprietario dell’animale. Oggi non sussistono nemmeno più ragioni economiche nel mantenere tale sistema di contrasto al furto di bestiame, essendovi molti sistemi tecnologici alternativi ed incruenti, più sicuri ed efficaci. Il fatto che tale pratica induca una grande sofferenza, come evidenziato anche da relazioni medico veterinarie, può configurare il reato di maltrattamento di animali sanzionato dalla legge 189/04». Sul caso interviene l’Università Agraria: «Ci scusiamo con le donne che hanno visto nel manifesto della Festa della Merca un richiamo a becere pratiche che noi per primi condanniamo – si legge in una nota dell’Ente – o a singoli episodi di cronaca che stigmatizziamo. La donna sul manifesto – spiega il presidente Antonelli – voleva rappresentare la Festa e risultare meramente tatuata, un richiamo alla dolcezza dell’evento nel suo complesso legato alla natura e all’ambiente, nel tentativo di superare la cruenta pratica della marchiatura a fuoco del bestiame, indispensabile per la vita degli animali, ma di sicuro impatto e sofferenza». «Ci dispiace – affermano dall’Agraria – aver urtato la sensibilità di chi ha rievocato il dolore di vittime di stalking o di ogni forma di maltrattamento. Peraltro il tatuaggio su uomini e donne è spesso utilizzato nella promozione pubblicitaria. Siamo pronti ad intervenire per il futuro su questi argomenti in maniera divulgativa affinché da questa situazione possano sorgere momenti di approfondimento su temi troppo spesso dimenticati».


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