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La Sapienza pronta a lasciare Civitavecchia

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CIVITAVECCHIA – La Sapienza sarebbe pronta a lasciare Civitavecchia. La notizia sta circolando in via ufficiosa in città e senza che qualcuno la smentisca. Dopotutto non sarebbe poi tanto improbabile, se si considera che è scaduta nei giorni scorsa la proroga che proprio l’ateneo capitolino aveva concesso al Polo Universitario cittadino per comunicare la trasformazione in società consortile. A quanto pare non sarebbero stati inviati a Roma né la presentazione della nuova società consortile, né una lettera di intenti contenente le indicazioni sul futuro del polo e gli impegni da assumere da parte di tutti i soggetti interessati. Finora gli unici passi concreti compiuti sono stati l’approvazione del nuovo statuto da parte prima della Fondazione Ca.Ri.Civ. e poi dell’Università La Tuscia. Manca ancora all’appello la stessa Sapienza e anche il Pincio. E proprio in Comune, questa mattina, era previsto un incontro convocato dal sindaco Moscherini con gli studenti del corso di Economia Aziendale. «Avevamo appuntamento alle 10 – hanno spiegato i ragazzi – ma non siamo stati ricevuti dal sindaco, che non era presente in Comune. Poi l’incontro si sarebbe dovuto tenere nel pomeriggio, ma per altri impegni è slittato ancora. Una cosa è certa: ci batteremo perché l’Università rimanga a Civitavecchia. Non è pensabile per noi, che abbiamo scelto queste facoltà anche per il fatto che si trovano in città, dover seguire le lezioni a Roma. La città sta rischiando di perdere una grande occasione di crescita culturale». A quanto pare nei giorni scorsi il Senato Accademico della Sapienza avrebbe deliberato l’uscita dal consorzio locale. Ancora una volta non sono stati rispettate le scadenze e i tempi stabiliti che regolano la vita stessa di una università.


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