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«Alla ex base Ale è emergenza»

Saline. Alessio Gambetti striglia l’assessore alll’ambiente Zaratti per le promesse non mantenute Il residente del borgo: «A causa dei ritardi è a rischio un patrimonio inestimabile. È tempo di agire»

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TARQUINIA – Alessio Gambetti, residente nel Borgo delle Saline, non si stanca di alzare la voce e lanciare messaggi allarmanti sul grave stato di erosione della costa. «La già fatiscente area demaniale in concessione al Comune di Tarquinia – dice Gambetti – nota come ex base Ale, in questi giorni sta subendo ulteriori danni per le continue mareggiate. La pericolosità intorno all’area demaniale per i danni subiti è elevata. Dalla spiaggia, infatti, affiorano decine di metri di filo spinato e ferri arrugginiti, un muro in cemento armato è ormai prossimo al crollo, e c’è ancora presenza di amianto». «Tutto questo poteva essere evitato – tuona Gambetti – e qualcuno lo aveva anche previsto. Il 4 gennaio 2010 infatti l’assessore regionale Zaratti intervenendo sulle mareggiate di inizio gennaio dichiarò che si stavano valutando i danni subiti a causa della mareggiata nell’area demaniale in concessione al Comune di Tarquinia, per far partire domani un’opera di difesa. Ma siamo a febbraio 2010 e dell’opera di difesa ancora niente. Da tutto ciò una riflessione è d’obbligo ed ecco che alcune domande nascono spontanee: che cosa è una parola data se ad essa non fanno seguito i fatti? Dov’è l’opera di difesa dell’area demaniale che l’assessore Zaratti aveva promesso il 4 gennaio? Che cosa sta accadendo? Perché l’assessore regionale continua a fare solo vuote promesse? Dove sono il sindaco Mazzola e l’assessore Capitani che fino ad ora si sono celati dietro un sordo silenzio?» «La pericolosità della zona – conclude Gambetti – necessita di un intervento di messa in sicurezza, in attesa, si spera dell’intervento promesso dall’assessore regionale all’Ambiente Zaratti. Così facendo certamente non si sta contribuendo positivamente alla soluzione del problema, tante le promesse ma dei fatti neanche l’ombra. Questo modo di operare da parte delle istituzioni sta mettendo a rischio un patrimonio di inestimabile valore ambientale e culturale come la spiaggia delle Saline ormai quasi inesistente, l’area demaniale ex base Ale, il basamento della Torre di Corneto e lo stesso Porto Clementino. Alle autorità competenti dico che è rimasto solo il tempo di intervenire».


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