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«La Porto Romano ha messo in atto un bluff»

S.Marinella. A seguito delle dichiarazioni di D’Amelio, l’associazione dei diportisti prende la parola sull’ampliamento del porticciolo «Se la società dovesse davvero ricorrere al Tar, perderebbe la possibilità di realizzare le modifiche che ha proposto Questa presa di posizione è il primo passo verso lo sganciamento da un’iniziativa ormai ritenuta insostenibile»

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 SANTA MARINELLA – Prosegue in città la polemica sulla realizzazione del porticciolo. L’associazione ‘‘Il Mare Nostro’’ replica alla società Porto Romano S.p.A. che aveva minacciato, in caso di mancata approvazione del progetto, un ricorso al Tar. L’associazione dei diportisti ritiene questa presa di posizione «frutto di erronea valutazione della situazione, ovvero il primo atto di una strategia di ‘‘sganciamento’’ da una iniziativa forse ritenuta insostenibile». «A seguito delle trattative – proseguono da ‘‘Il Mare Nostro’’ – Comune e Porto Romano hanno consensualmente valutato la necessità e l’utilità di apportare alcune varianti al progetto di ampliamento del porticciolo. Solo recentemente la Porto Romano ha finalmente fatto pervenire al Comune la nuova progettazione, peraltro ancora non definitiva, oggetto della pubblica assemblea di informazione tenuta l’11 luglio scorso. La giunta, così come ci è stato formalmente assicurato, proporrà il progetto al consiglio comunale solo dopo aver concordato con la società le condizioni della convenzione urbanistica e del nuovo accordo di collaborazione ed ottenuto l’accettazione, da parte della concessionaria, dei contenuti irrinunziabili a tutela dei diritti della collettività, degli operatori commerciali e delle associazioni storicamente operanti nella struttura». «Tra questi contenuti – continua l’associazione – vi è l’impegno al blocco delle tariffe di ormeggio per i residenti e i non residenti sino ad ampliamento completato. La Porto Romano è consapevole che non potrà ottenere il rilascio di alcuna autorizzazione sino a quando non sarà completato il procedimento dell’accordo di Programma, previa conferenza dei Servizi interessati, necessitato proprio dalle varianti richieste dalla concessionaria per sua esclusiva maggiore utilità». «Poiché le varianti richieste dalla società – spiegano ancora da ‘‘Il Mare Nostro’’ – comporterebbero la modifica della concessione originaria, dovranno essere approvate dalla Regione Lazio, ente costituzionalmente competente in materia, con un atto integrativo della suddetta concessione». «Se la Porto Romano pertanto – concludono – dovesse agire, così come minacciato, per l’ottenimento del rilascio delle autorizzazioni, dovrebbe rinunziare alle modifiche richieste ed avrebbe diritto solo al rilascio delle autorizzazioni relative alle opere previste nella concessione originaria e nella progettazione allegata». (A.D.A.)


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