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«Non sono mai stato progettista»

LUNGOPORTO GRAMSCI. L’archietto Mencarelli replica a Marietta Tidei spiegando la sua posizione. Ho firmato da Rup e quello andato in gara non era un mio elaborato perché poco dopo mi sono dimesso

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CIVITAVECCHIA – Si dimise da dirigente dei Lavori pubblici in polemica con Moscherini, eppure Marietta Tidei non ha esitato a tirarlo in ballo sulle questioni legate all’appalto per la riqualificazione di lungoporto Gramsci. L’architetto Ermanno Mencarelli parla di informazioni totalmente distorte e non attendibili: «Questa amministrazione non ha ampliato l’appalto – dichiara – ma ha ereditato e completato una procedura con un finanziamento copartecipato (Bando legge 1/2001), richiesto tra l’altro dall’amministrazione Saladini». Mencarelli evidenzia che i costi non sarebbero mai stati ampliati e si rifà al bando regionale, riprendendo la delibera del 13 dicembre 2007 firmata da lui in qualità di Rup (responsabile unico del procedimento): «Una presa d’atto del finanziamento pervenuto di 600mila euro dalla Regione e 300mila dal Comune – spiega in presenza dell’avvocato Andrea Miroli – si tratta di una delibera dichiarativa e non costitutiva». L’architetto sottolinea inoltre di non essere mai stato progettista di quell’opera ma solo Rup in veste di dirigente comunale: «La delibera 105/2008 – aggiunge -porta la firma di due progettisti del Comune di Civitavecchia (Petretto e Mura), ma l’importo non è affatto lievitato. Successivamente – riferisce ancora Mecarelli – c’è stata una riprogettazione per mandare l’opera in gara e il Rup era l’ingegner Iorio (Mencarelli si era già dimesso da dirigente comunale, ndr) e l’approvazione è arrivata con la delibera 399/2008».Secondo l’architetto Ermanno Menarelli quindi non c’è stata nessuna interferenza con il progetto andato in gara: Non sono mai stato progettista – ha ribadito – ma solo Rup». Un progetto andato in gara, quello relativo alla riqualificazione di lungoporto Gramsci, che sarebbe rimasto all’interno del 960mila euro previsti dal finanziamento, che non sarebbe mai stato modificato. Definisce inoltre «correttissima» la procedura di gara pubblica adottata: «Si tratta – spiega – di un appalto integrato: non c’è stato nessuno spacchettamento. Con queste procedure l’amministrazione ha ottenuto delle migliorie dalla ditta Pastori e un ribasso del 51% sulla progettazione che il Pincio non ha pagato. Probabilmente Marietta Tidei ha letto il secondo stralcio che è un’altra opera, riguardante Piazza Calamatta, con la quale non ho mai avuto niente a che fare». Interviene quindi sulla sua posizione: «Ho partecipato come libero professionista – fa sapere – con i costi a totale carico dell’impresa. Tra l’altro – aggiunge – si è registrato un ribasso del 25% sul costo dell’opera». Sostiene infine di aver firmato un progetto esecutivo «un approfondimento tecnico» su un atto già esistente: «Tra l’altro non c’è stata nessuna contestazione sul progetto da parte del Comune – conclude – un’altra diffamazione della quale Marietta Tidei sarà chiamata a rispondere poiché mi riservo di querelarla».


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