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«Parlerò del ‘‘Cubagate’’ solo in Tribunale»

Moscherini prova a mettere il punto e controreplica alle dichiarazioni di Tidei di sabato scorso Il Sindaco ribadisce l’autenticità dei suoi documenti: «Hanno tutti i crismi ed i timbri veri. È grave che un deputato italiano dica che sull’isola è facile fare documenti falsi

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CIVITAVECCHIA – «Preannuncio che per quello che mi riguarda è l’ultima puntata cittadina del Cubagate perché le altre puntate proseguiranno in Tribunale. A me non interessano altre stupidaggini di questi due “amici”, Pierotti e Tidei, circa questo capitolo: per me, con la replica di oggi, il discorso è chiuso». Così il sindaco Moscherini ieri pomeriggio all’aula Cutuli ha contro-replicato alle dichiarazioni di sabato mattina dell’onorevole Tidei circa il ‘‘documento cubano’’. Il primo cittadino ha risposto punto per punto al deputato del Pd ribadendo ancora una volta di essere ‘‘perseguitato da Tidei’’. «Una strategia che porta avanti fin dal giorno in cui uscii da casa sua – ha dichiarato il Sindaco – e decisi che era una persona da non frequentare. Ogni volta che sono stato interessato a vicende ‘‘non corrette’’, dalle quali sono stato puntualmente assolto, c’era sempre una interrogazione parlamentare di Tidei a fare da cornice». Ma questa volta, secondo il primo cittadino, le cose andranno in modo diverso, perché con le dichiarazioni di sabato scorso l’onorevole ‘‘si è dato la zappa sui piedi da solo’’. «Quella replica – ha dichiarato – è un’ammissione di colpa, perché lui dice “io non c’entro nulla però Moscherini ci deve delle spiegazioni”. Lui ha confessato di aver detto ad un giornale quello che io ho affermato nella mia prima conferenza stampa ed è la tesi sulla quale io chiederò, come ho già detto, 5 milioni di euro di danni morali e materiali al buon onorevole. Io non mi preoccupo perché “male non fare, paura non avere. Ho la schiena forte e non ho bisogno di medici». Altro grossolano errore che Tidei avrebbe commesso secondo Moscherini, riguarda gli atti prodotti dal Tribunale dell’Avana e dal Ministero della Giustizia cubano. «Documenti che Tidei non ha mai consultato e hanno tutti i ‘‘sacri crismi’’, con i timbri che sono autentici – ha detto il sindaco – anzi è grave il fatto (e manderò una lettera al Pd con richiesta di chiarimento) che utilizzi il dipartimento di Grazia e Giustizia per darsi un’immagine di presunta legalità». Il Sindaco ha quindi chiarito l’intero iter burocratico seguito per evidenziare la veridicità dei documenti in suo possesso. «Per fare questo ho incaricato il mio legale cubano – ha spiegato – con un atto notarile italiano che è stato trasmesso all’ambasciata cubana in Italia, al governo italiano e quello cubano. Quando l’avvocato ha ricevuto le risposte, e sono serviti due o tre mesi di tempo, sono state trasmesse dall’autorità cubana all’ambasciata italiana che ha aggiunto ulteriori timbri». L’onorevole infine, secondo Moscherini, ha commesso un ulteriore errore, del quale informerà il ministero degli Esteri. «Come fa un deputato – ha dichiarato – a sostenere che a Cuba si fabbricano documenti falsi? Si è fatto fare per caso qualche atto falso a Cuba? Il postino si sa chi è, è Pierotti che ha prestato la buca delle lettere». E proprio contro quest’ultimo il sindaco ha usato parole dure. “Excusatio non petita, accusatio manifesta” – ha detto Moscherini – e chi glielo ha detto che lui si fa comprare. Ho poco tempo da perdere, perché sono troppo impegnato a fare 2 tipi di verifiche in città. In primis mi sto occupando, sempre per motivi di giustizia, di quanti falsi invalidi ci sono a Civitavecchia (anche quelli del porto) che andavano in giro con il bastone e poi se ne sono dimenticati negli anni. E poi anche un po’ le graduatorie delle case popolari. Non ho tempo per occuparmi di questo signore”. I documenti del sindaco sono stati trasmessi ai carabinieri e questa mattina giungeranno alla Procura della Repubblica. L’ultima battuta di Moscherini riguarda le comunali del 2012. «Mi ricandido – ha concluso – ma penso che a lui i suoi non glielo permetteranno. E poi deve decidersi, dato che si sta muovendo per provare a candidarsi ad Allumiere e a Santa Marinella». Per il sindaco dunque la questione “giallo di cuba è chiusa”. “Non c’è altro da chiarire – ha concluso – è tutto chiaro nella documentazione che è stata presentata dai miei avvocati per poter richiedere il risarcimento danni e spero che per Tidei sia il più possibile vicino alla mia richiesta, e quindi 5 milioni di euro di danni. Poi avviamente ci sono cifre minori per tutti gli altri che in qualche modo hanno partecipato a questa cricca”.


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