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«Salviamo le piccole imprese balneari»

S. Marinella. Convegno presso la biblioteca comunale per analizzare le proposte sul piano di utilizzazione delle aree del demanio marittimo Il Sindacato italiano balneari affronta il tema del ‘‘Piano di tutela paesaggistica regionale’’

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S. MARINELLA – Il Sindacato Italiano Balneari di Santa Marinella e Santa Severa, ha indetto per domani pomeriggio alle 18 presso la Biblioteca Comunale, un convegno sul tema: ‘‘Il Piano di tutela paesaggistica regionale ed i suoi riflessi sugli strumenti di previsione territoriale ed urbanistici comunali’’, nonchè sulla probabile vanificazione di alcune deliberazioni di giunta.
Nella riunione è possibile esaminare la proposta tecnica di Piano di Utilizzazione delle Aree del Demanio Marittimo, avanzata dalla Regione Lazio, che resta in attesa delle obiezioni e delle proposte degli amministratori, delle popolazioni e degli operatori dei Comuni costieri. L’incontro è stato organizzato dal Sib, in collaborazione con l’assessore al Turismo Giovanni Boelis e il delegato Fabrizio Romitelli.
«In un momento di estrema difficoltà delle imprese turistiche e balneari, oberate da un coacervo di norme dettate da una moltitudine di Enti, dal moltiplicarsi dei canoni demaniali, che già hanno condannato alla chiusura di diverse imprese dovuta alla totale incertezza provocata dalla decadenza delle concessioni nel 2015, invitiamo le imprese, i politici locali a prendere parte attivamente al dibattito che potrebbe segnare il futuro di Santa Marinella e Santa Severa – dice il segretario del Sib Danny Englaro – vogliamo far comprendere a chi non l’avesse ancora fatto che stiamo vivendo un momento decisivo ed irripetibile, opponiamoci con tutte le forze a chi vuol far chiudere le piccole imprese balneari che caratterizzano la nostra costa, non seguiamo chi ha dichiarato che seimila imprese balneari devono chiudere per lasciare il passo alle grandi aziende, ricordiamo che nella nostra costa sopravivrebbe solo una spiaggia alla Passeggiata al Mare a Santa Marinella ed una a Santa Severa». «No alla chiusura forzata di migliaia d’imprese balneari – dice ancora Englaro – ed alla trasformazione del tessuto turistico balneare tipicamente italiano, no ad aste predisposte per l’ingresso delle sole grandi aziende di capitali a volte poco trasparenti. No ai cambi di rotta imposti senza alcun dibattito e soggetti agli umori ed ambizioni di pochi dirigenti».
Gi.Ba.


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