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«Un’ordinanza anti accattonaggio»

A chiederla è Forum Italia - Generazione Italia che interviene sulla situazione di degrado in cui versa la città Lo scorso marzo la Provincia si è già occupata del problema, ignorato dalla politica e dalle istituzioni «Va ripristinata la legalità, occorre impedire lo sfruttamento di minori, disabili e persone anziane»

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CIVITAVECCHIA – Lo avevamo detto lo scorso 31 marzo, magari forzando leggermente il titolo ‘‘Civitavecchia sott’assedio’’, ma descrivendo in maniera perfetta il quadro locale per ciò che riguarda il fenomeno dell’accattonaggio. Solo ora qualcuno ha deciso di aprire gli occhi e di raccogliere lo sfogo di quei cittadini, colpiti da un dilagante problema sociale, le cui rimostranze vengono puntualmente ignorate. Forum Italia – Generazione Italia interviene, dando ovviamente un taglio politico al caso, parlando di un illecito sfruttamento di minori, disabili e anziani. «Sarebbe utile che l’amministrazione comunale, come già in altre città come Firenze, Venezia, Milano, Rovigo, Vicenza e Lecce, sancisse il divieto di accattonaggio molesto e insistente, con qualunque modalità e in ogni spazio pubblico». Meglio tardi che mai, verrebbe da dire, se non altro per il silenzio che la politica, ad ogni livello, continua a riservare ad un problema con il quale in città chiunque, per un motivo o per un altro si è trovato a fare i conti. «Il provvedimento – prosegue Forum Italia – Generazione Italia – dovrebbe prevedere l’applicazione di una sanzione amministrativa inflitta sia dalla Polizia municipale, che magari potrebbe costruire una apposita squadra antidegrado che dalle altre forze di polizia, che dovrebbero provvedere a segnalare ai Servizi sociali i casi delle troppe persone bisognose, spinte all’accattonaggio da una situazione di grave e reale indigenza o povertà che dir si voglia». «Chiediamo dunque al Sindaco – si legge in una nota – l’emissione di un’ordinanza, come sancisce la legge 125/2008, in materia di sicurezza urbana, che potrebbe essere – concludono – l’inizio di un’azione non di repressione ma di ripristino della legalità».


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