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Liquami in mare: sindaci ai ferri corti

Da Ladispoli Crescenzo Paliotta ipotizza problemi al depuratore di S. Severa e si rivolge alla Procura per fare luce sulle responsabilità Roberto Bacheca da Santa Marinella: «I nostri impianti sono ok, quelle chiazze non dipendono da noi»

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La scia di liquami e di rifiuti a mare avvistata davanti alla costa ladispolana scatena l’ira tra sindaci. Il primo cittadino di Ladispoli, Crescenzo Paliotta, è deciso a fare chiarezza. Stamane ha infatti presentato un esposto in Procura contro ignoti per danno ambientale. «Vogliamo conoscere le cause del gravissimo atto di inquinamento che ha danneggiato gravemente sia l’ambiente che le strutture turistico-balneari», dice Paliotta. Il sindaco nelle scorse ore aveva ipotizzato problemi all’impianto di depurazione di Santa Severa, zona dalla quale sembra provenire la lingua grigiastra, suscitando l’immediata reazione del primo cittadino della Perla, Roberto Bacheca. «Non possiamo tollerare – ha detto Paliotta – che Ladispoli, con un depuratore perfettamente funzionante e costato 15 milioni di euro, ai quali dobbiamo aggiungere un milione di euro l’anno per la sua manutenzione, debba subire dei danni sia ambientali che economici perché qualcuno non ha alcun rispetto per l’ambiente in cui vive». «Attualmente non sappiamo da dove provenga questa scia – spiega il primo cittadino ladispolano – è stata anche avanzata l’ipotesi che si potrebbe trattare di una nave che ha gettato in mare i propri rifiuti. Anche alla luce di questa teoria è indispensabile un monitoraggio quotidiano del nostro mare per evitare o per lo meno per cercare di prevenire episodi come quello avvenuto nel primo fine settimana di luglio che ha visto, riversarsi davanti alla nostro costa, liquami e rifiuti di ogni genere provenienti dalla zona di S. Severa». Per fronteggiare l’emergenza il sindaco Paliotta nella giornata di domenica ha incontrato l’assessore regionale Stefano Cetica al quale ha chiesto di intervenire presso la presidente Polverini «affinché vengano messe in atto tutte le procedure che, aggiungendosi alle normali analisi effettuate dall’Arpa, permettano la creazione di una rete di monitoraggio continua, almeno nei mesi di luglio e agosto, dello specchio di mare antistante la costa a nord di Roma». Un’operazione che veda impegnati sia la Capitaneria di Porto sia la Protezione civile per avere giornalmente e costantemente il polso della situazione del mare.«Chi inquina – dice Paliotta – si deve assumere le proprie responsabilità e correre ai ripari». Il sindaco di S. Marinella respinge tutte le accuse e pretende scuse pubbliche. «È inaccettabile – afferma Bacheca – che si accusi qualcuno in questa maniera, senza nemmeno aver verificato, ma solo supponendo che giacché la chiazza viene da nord, la ‘‘colpa’’ sia dei depuratori di S. Marinella, che tra l’altro dispone di ben tre impianti perfettamente funzionanti». «Gli uffici competenti – aggiunge Bacheca – si sono subito attivati per verificare, e non hanno riscontrato alcun guasto o difetto sia alle pompe di sollevamento che al depuratore sud». «Ci sembra quanto meno doveroso – aggiune il sindaco della Perla – che da Ladispoli ci porgano adesso almeno delle scuse, perché in piena stagione balneare ne pagano in danno d’immagine soprattutto coloro che esercitano attività ricettive e balneari, nonché la città tutta che vive prevalentemente di turismo». «Non me ne voglia il Sindaco Paliotta,– conclude Bacheca – ma credo che da parte sua sia necessario un chiarimento in merito. Non possiamo escludere comunque che si tratti di qualche scarico di nave che la corrente ha poi riversato sul litorale. Il nostro mare è pulito e balenabile su tutta la costa di 22 km, ad esclusione di due tratti, compresa la zona adiacente al porticciolo turistico. Invito pertanto i villeggianti ed i turisti a continuare a frequentare le nostre spiagge ed il nostro mare».


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