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Malore in albergo: chiede aiuto ma nessuno risponde

TOLFA. Il 65enne ospite della struttura si salva grazie al cellulare col quale riesce a chiamare il 112  Sul posto ambulanza e carabinieri. Intervento dei vigili del fuoco per aprire la stanza 206

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TOLFA – Notte movimentata in collina quella a cavallo di venerdì e sabato. A spezzare la pace di una notte come tante a Tolfa che si apprestava a celare l’alba, è stata la chiamata giunta al 112 da parte dell’ospite di un albergo di Tolfa che chiedeva soccorso per un improvviso malore. Subito sul posto si sono precipitati una pattuglia dei carabinieri e l’ambulanza che ha prontamente trasportato il 65enne presso il pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Civitavecchia. Sin qui nulla di strano, se non fosse che sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per aprire la porta della stanza 206, dove si trovava l’uomo che ha chiesto aiuto. Secondo una prima sommaria informazione, in quel momento, infatti, nessun addetto alla sorveglianza della struttura avrebbe risposto alla richiesta d’aiuto dell’ospite. Sull’episodio, non è chiaro, se i carabinieri abbiano aperto un’indagine. Da capire, certamente, se i vari dispositivi d’allarme fossero funzionanti al momento della richiesta d’aiuto da parte del 65enne e se eventualmente il portiere addetto si fosse in quel momento addormentato o assentato. Secondo quanto si è potuto apprendere, il 65enne sarebbe stato colto da un improvviso malore mentre dormiva, ma una volta giunto in ospedale, grazie alle cure dei medici, si sarebbe ripreso. A salvarlo sarebbe stato il cellulare, che fortunatamente aveva a portata di mano, con il quale è riuscito a comporre il numero 122 e quindi allertare i soccorsi. In caso contrario, per l’uomo si sarebbe potuta prospettare una tragedia: le sue condizioni si sarebbero potute aggravare a tal punto da far registrare un epilogo irreparabile. Sarà compito dei carabinieri fare chiarezza sulla vicenda, che fortunatamente non ha generato vittime. I carabinieri della Compagnia di Civitavecchia, in merito, mantengono il massimo riserbo. Certo è che i militari sono intervenuti per prestare immediato soccorso all’uomo e nella circostanza hanno cercato anche di ricostruire quanto accaduto, per capire cosa fosse successo. Da verificare anche se all’interno della stanza ci fosse il dispositivo telefonico per comunicare con la portineria, o se tutti i meccanismi fossero funzionanti. Bisognerà insomma attendere i prossimi giorni per avere un quadro completo della vicenda che potrebbe ravvisare anche l’ipotesi di una struttura non presidiata.


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