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Mercato, il Sindaco non vuole sentire le ragioni di 68 famiglie

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PROTESTAI negozianti a sede fissa dell’area mercatale, vogliono con questa lettera sensibilizzare le coscienze di questa città e mettere a fuoco la nostra critica situazione, e denunciare il pressapochismo e la cecità che finora ha dimostrato l’Amministrazione Comunale. Per chiarire meglio i contorni dalla situazione che si è venuta a creare, è doveroso sottolineare che noi abbiamo da sempre sostenuto con forza il progetto di ristrutturazione del mercato e voluto in tutti i modi cercare il dialogo con il Sindaco. La nostra situazione è stata invece sottovalutata fin dall’inizio, con una superficialità imperdonabile. Non si è tenuto conto del fatto che i nostri negozi (fra mura e magazzini) vedono centinaia di migliaia di euro immobilizzati, e non hanno la possibilità di spostarsi e di seguire i flussi clientelari che mutano; per questo saremo coloro che soffriranno i danni maggiori se l’Amministrazione seguisse la scellerata idea di spostare tutto il mercato sulla trincea. Il buon senso, oltre che il dovere istituzionale di tutela verso i cittadini, avrebbe obbligato anche gli amministratori più ciechi a considerare, con la massima urgenza e serietà, le legittime istanze di chi, con una netta diminuzione delle presenze dei clienti, rischia di non sopravvivere sul mercato e di non poter mantenere le proprie famiglie (visto che la stragrande maggioranza di noi è monoreddito). Invece si è preferito ignorare la voce di 68 negozianti, e si è ritenuto superfluo ogni contributo che da noi poteva arrivare: la nostra categoria non è, infatti, mai stata convocata per discutere sulle modalità dei prossimi lavori di ristrutturazione del mercato e di manutenzione delle strade. Siamo stati, quindi, costretti a chiedere con insistenza un incontro con il Sindaco, per vedere fino a che punto fosse insensibile alle nostre problematiche. Moscherini, vogliamo ricordarlo, in questi mesi era sembrato abbastanza propenso all’ascolto e al dialogo, ma con tutta evidenza il suo era un atteggiamento falsamente disponibile; un atteggiamento utile a prendere tempo e proseguire sulla strada che qualcuno, che capisce poco di commercio, gli suggeriva. Non si capisce come si fa a non comprendere che, oltre al già citato dramma per le attività a sede fissa, anche gli ambulanti accuserebbero negativamente lo spostamento in una zona (la trincea) senza tradizione commerciale, e soffrirebbero la mancanza della sinergia con i negozi e del reciproco apporto di clientela che è alla base del successo di qualunque mercato cittadino. Invece il Sindaco, mentre cercava la nostra collaborazione e ci consigliava tranquillità, nel frattempo si impegnava ad incontrare gli operatori ed a convincerli, dall’alto della sua posizione di autorità, che la migliore soluzione fosse quella del trasferimento in massa sulla trincea. Non solo: come se non bastasse, ora il Primo cittadino paventa la possibilità di aprire contemporaneamente il cantiere del mercato e quello delle manutenzioni delle strade che insistono sulla stessa zona: questo significherebbe tagliare le gambe ad un’intera categoria, significherebbe scoraggiare i nostri clienti e costringere alla crisi le nostre famiglie, significherebbe far male il proprio dovere di amministratori pubblici. Da questa, come da altre vicende, sembrerebbe sempre più chiaro a tutti, anche se nessuno è pronto ad ammetterlo, che Moscherini è sotto lo scacco di influenze irresponsabili e opportuniste, che ne ne condizionano le azioni e le mosse, come se lo tenessero in pugno. Sarebbe impossibile, d’altra parte spiegare come un Sindaco non sappia o non voglia stare vicino a 68 famiglie nella fase più delicata degli ultimi 50 anni di commercio. In una città che poco offre in termini di posti di lavoro, ci si permette di trascurare e di abbandonare a se stessi una delle poche categorie che ancora riesce, col le dure fatiche quotidiane, a creare e a mantenere occupazione. Questa nostra lettera ha il solo scopo di informare e di sensibilizzare i cittadini tutti, e i loro rappresentanti in Amministrazione; quello che ci interessa è far conoscere i motivi che ci spingono a far sentire la nostra voce e far riflettere sulle ragioni che spingono il Sindaco ad abbandonarci. Torneremo poi sui contenuti dell’incontro avuto con il Primo cittadino e sulle nostre legittime (e non ascoltate) richieste.

I negozianti della zona del mercato Roberto Passerini Eugenio Guerrucci Paolo De Mutiis Giuseppe Peraino Mario Sorbo Fabrizio Pappalardo


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