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Moscherini premeva per cacciare Ciani

Parla l'avvocato Edgardo Azzopardi: «Balducci e Civitavecchia? Lo chiamai per avere notizie sul possibile commissariamento dell'Autorità Portuale. Si diceva che il decreto fosse sul tavolo del ministro e c'erano molte pressioni. Non posso negare che tra i più interessati ci fosse il Sindaco»

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CIVITAVECCHIA – «Ci sono novità riguardo a Civitavecchia?». E’ quanto, alla fine dell’ottobre dello scorso anno, l’avvocato Edgardo Azzopardi chiedeva, per interposta persona, al presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici Angelo Balducci.
I carabinieri, infatti, intercettarono, durante la stessa giornata, diverse chiamate a cui rispose il segretario di Balducci, al quale l’avvocato, appunto, chiedeva di accertare presso lo stesso Balducci se avesse notizie o riscontri in merito a «Civitavecchia».
Il segretario rispose che il Presidente gli avrebbe fatto sapere appena rientrato in ufficio. In realtà, quel giorno Balducci non disse più nulla ad Azzopardi, che in serata a sua volta riferì ad un dirigente dell’Autorità Portuale di aver ricevuto notizie dal Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici: «Mi ha chiamato il suo segretario dicendo che mi farà sapere qualcosa dopo le 2, ma dopodiché non mi ha fatto sapere un c… no lui che c’entra, la notizia me la dà sia positiva che negativa». Questo riferimento a ‘‘Civitavecchia’’ aveva destato l’attenzione degli inquirenti. Oggi è lo stesso Azzopardi a spiegare di cosa si trattasse. «E’ molto semplice – afferma – in quel momento, ma, anzi, diciamo nell’arco di tempo compreso tra agosto e novembre dello scorso anno, c’era la concreta possibilità che l’Autorità Portuale venisse commissariata. Si sosteneva che il decreto fosse pronto sul tavolo del ministro. Allora, avendo io rapporti di amicizia sia al Ministero che in Authority, mi venne chiesto di informarmi per sapere se ci fossero degli sviluppi. E pensai che Balducci potesse essere al corrente di eventuali decisioni in merito da parte del Ministro o del suo gabinetto. Tutto qua. Però, come risulta anche dalle intercettazioni, non parlai mai direttamente con il Presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, e neppure dal suo ufficio mi arrivarono novità, che evidentemente non c’erano. E infatti Ciani rimase al suo posto».
Azzopardi, sgombrando il campo da ogni dubbio sul riferimento sibillino a «Civitavecchia», conferma però che l’anno scorso, come venne riportato dalle cronache cittadine, senza mai trovare riscontri ufficiali, per alcuni mesi Molo Vespucci, ed in particolare il suo presidente, fu ‘‘sotto attacco’’.
Quella del commissariamento, dunque, era più di una semplice ipotesi.
«Anche questo – riprende Azzopardi – negli ambienti ministeriali lo sapevano tutti. E c’erano anche molte pressioni sul ministro affinché procedesse con la rimozione del Presidente. Si erano fatte anche diverse ipotesi sul possibile commissario, ma anche sulla nomina del nuovo presidente. I nomi in campo erano più di uno, ora non mi sembra corretto parlarne. Del resto, però alcune indiscrezioni uscirono anche sui giornali».
I mass media locali si concentrarono soprattutto su un nome, quello del Sindaco ed ex presidente dell’Authority Gianni Moscherini: «Sicuramente era tra i più interessati e tra coloro che premevano di più affinché si procedesse al commissariamento. Mi sento di dire che Moscherini è stato un ottimo presidente del porto, lo ha portato ad una dimensione internazionale. Non credo però, è solo una mia personalissima opinione, che tornerà alla guida dell’Autorità Portuale, né che sarebbe la soluzione migliore per lui e per Civitavecchia».


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