PalaGalli, ecco le promesse non mantenute
di CIRO IMPERATO
CIVITAVECCHIA -“Passata la festa, gabbato lo santo” recita un vecchio proverbio. Un proverbio che sembra calzare a pennello per il PalaGalli e la sua esclusione dai Mondiali di Roma “addolcita” dal test di lusso del Settebello della pallanuoto contro la Croazia. Le oltre mille persone che hanno riposto alla chiamata azzurra affollando gli spalti dello Stadio del Nuoto hanno dato modo al Pincio di rispedire al mittente tutte le critiche piovute addosso, etichettando come strumentali le accuse di aver ricevuto un contentino o un risarcimento da parte della Fin per le tante promesse non mantenute. Nel rileggere la storia recente dell’impianto di Scarpatosta – facendo riferimento alle tante parole registrare in questi ultimi anni – ci sembra che gli unici ad essere stati strumentalizzati siano stati proprio quei tanti civitavecchiesi, che hanno affollato il PalaGalli per assistere alla sfida con un calore unico ed un entusiasmo che avrebbe meritato senza dubbio la ribalta Mondiale. L’amministrazione comunale deve dar proprio conto ai cittadini del perché l’impianto non sia stato inserito in “Roma 2009” e lo deve fare proprio perché di tasca propria stanno supportando i costi di gestione dello Stadio in virtù dell’accordo stipulato un anno e mezzo fa con la Fin proprio nell’ottica di conquistarsi il proprio spazio nella rassegna iridata. Uno spazio che Civitavecchia sperava di avere fin dalla posa della prima pietra della struttura, quando agli albori del nuovo millennio non appena fu accettata la candidatura di Roma l’allora sindaco De Sio offrì la sua disponibilità al collega capitolino Veltroni. Nonostante le difficoltà incontrate nel percorso realizzativo, lo Stadio del Nuoto continuava ad alimentare i suoi sogni trovando continue sponde federali visto che quando a febbraio del 2006 il comitato per “Roma 2009” escluse Civitavecchia, mandando su tutte le furie proprio De Sio (ricordò a Barelli di aver voluto fortemente questo impianto), qualche mese dopo durante la festa di fine stagione della Coser il vice-presidente federale Paolo Colica fu chiaro: «Dobbiamo aspettare che l’impianto sia ultimato, ma con una vasca da 50 metri Civitavecchia troverà il modo di ritagliarsi la sua ribalta Mondiale». L’entusiasmo fu spento l’anno successivo dalla decisione della giunta regionale di Mazzazzo di tagliare Civitavecchia dai fondi in vista della kermesse iridata. Decisione questa che alimentò un velenoso botta e riposta tra i politici locali. Con l’insediamento di Moscherini al Pincio lo Stadio del Nuoto arrivò alla tanto attesa apertura ed il capitolo “Roma 2009” cominciò ad intrecciarsi con quello della gestione. Riportiamo a tal proposito di seguito una cronostoria (attingendo dal nostro archivio) di quanto affermato dai vertici della Fin e dagli amministratori locali:
– 15 gennaio 2008, così Barelli al Gala degli Sport acquatici della Coser: «Contribuiremo affinché l’impianto si adegui agli standard internazionali perché a mio avviso questa città non è tagliata fuori dai Mondiali di Roma. Bisogna costruire una vasca di riscaldamento da 25m e dotare l’impianto di una palestra e di un apparato di ristorazione. Ci vedremo la prossima settimana con il sindaco e l’assessore Romagnuolo, che da tempo è una mia spina nel fianco, e non esclude che possano fare un bell’annuncio alla città».
– 5 marzo 2008, dopo una serie di incontri andati male per fomare un Consorzio dei club cittadini per la gestione del PalaGalli, il Comune per evitare di andare subito al bando per l’assegnazione affida l’impianto alla Fin ed il presidente federale nella conferenza stampa alla Cutuli dichiara: «Abbiamo seguito sempre con grande interesse le vicende relative allo Stadio del Nuoto di Civitavecchia e riteniamo questo impianto centrale nello sviluppo della nostra attività. Delegheremo al comitato regionale la gestione del’impianto e siamo pronti a coprire con 800/900 mila euro i circa due milioni di euro (il resto Moscherini aveva detto di averlo già reperito, ndr) che servono per dotarlo della vasca di ambientamento da 25metri, le palestre sotto le tribune e quanto altro serve per renderla a norma per i Mondiali. Prenderemo per mano Civitavecchia in questa prima fase, poi ne faremo un centro federale e le daremo la sua meritata ribalta durante i Mondiali». Nella stessa occasione l’assessore allo sport Alessio Romagnuolo aveva aggiunto: «Poco dopo esserci insediati al Pincio mi davano del pazzo quando parlavo dei Mondiali ma il tempo mi ha dato ragione: siamo in dirittura d’arrivo con i lavori ed ancora in gioco per Roma 2009. Abbiamo lavorato ‘‘sotto traccia’’ a lungo, evitando le chiacchiere e questo successo traccia un momento di continuità con l’amministrazione De Sio, che aveva ideato e trovato i fondi per questo progetto».
– 14 luglio 2008, in occasione della festa per la promozione in A1 della Snc Moscherini promette ai rossocelesti la gestione dello Stadio, che preannuncia che verrà intitolato a Marco Galli ma aggiunge pure: «Presto partiranno anche i lavori per la nuova piscina da 25 metri che nel giro di tre-quattro mesi dovrebbero concludersi, in tempo quindi per esser pronti per i Mondiali di Roma» .
– 10 febbraio 2009, il Comune proroga di altri sei mesi l’accordo con la Fin nonostante non siano arrivati i fondi promessi per adeguare la struttura agli standard previsti dai Mondiali. Vengono confermate, proprio al momento della proroga, le indiscrezioni pubblicate il 29 marzo dell’anno precedente su La Provincia riguardo i termini dell’accordo, palesemente favorevoli alla federazione.
– 2 aprile 2009 a margine della presentazione di un’iniziativa della III circoscrizione per dotare il PalaGalli di un sollevatore per disabili, il presidente del Comitato Regionale Giampiero Mauretti afferma: «Civitavecchia ospiterà di sicuro qualche nazionale, ma stiamo lavorando anche per dei tornei internazionali di preparazione di ‘Roma 2009 ».
– 26 maggio 2009 in seguito ai sequestri di alcuni impianti costruiti attorno alla capitale proprio per i Mondiali, l’assessore Fanciulli confessa di aver contattato la Fin: «Abbiamo offerto la nostra disponibilità ed il nostro ruolo potrebbe non limitarsi ad ospitare qualche nazionale (eventualità che si era profilata negli ultimi mesi, ndr)».
– 13 luglio 2009, il Comune protesta con la Fin per essere stata completamente esclusa dai Mondiali: l’amichevole tra Italia e Croazia che doveva svolgersi a Trieste viene spostata al PalaGalli: «Come avevamo anticipato – dichiara l’assessore Fanciulli – il nostro Stadio del Nuoto sarà un fulcro degli eventi preparatori ai Mondiali di Roma. Italia-Croazia è la migliore risposta ad alcune critiche ingenerose dei giorni scorsi, che si sono tuttavia rivelate senza fondamento».
Questo quello che è stato detto mentre quello che è stato fatto è sotto gli occhi di tutti. La partita tra Italia e Croazia si è rivelato uno spettacolo di altissimo livello, ma non certo paragonabile ad una vetrina Mondiale. Il treno è ormai passato e al Comune non resta che studiare la maniera migliore per gestire l’impianto, che in attesa del bando preparato dalla Fanciulli, potrebbe restare ancora alla Fin…