Palasport: aut aut dell'assessore Petito all'Ada
CIVITAVECCHIA – «Se non arriva un segnale entro settembre, saremo costretti a prendere una decisione drastica sul Palazzetto dello Sport». Assessore, ma soprattutto uomo di sport, Roberto Petito non usa troppi giri di parole al termine dell’incontro con i rappresentanti dell’Ada e con la stessa pacatezza e la fermezza usata tra le quattro mura del suo ufficio di Fiumaretta, illustra la situazione dell’impianto di via Barbaranelli. Una situazione diventata esplosiva dopo l’addio polemico della Cestistica, ma che era già una bomba ad orologeria come già da tempo aveva profetizzato il presidente della commissione sport, il consigliere della Mpa Gianfranco Iacomelli ai tempi della sua indagine sugli impianti cittadini. «L’ufficio sport aveva già il quadro della situazione ed il funzionario Curi ed il dirigente Marrani avevano già affrontato il problema quando all’assessorato c’era Fulvia Fanciulli, ma ora si tratta di risolverlo. A prescindere dalle beghe interne al Consorzio, la situazione che più mi preoccupa riguarda il pregresso che è di circa 20mila euro. E’ vero che c’è una rateizzazione, ma è anche vero che c’è il rischio che la questione vada all’attenzione della Corte dei Conti e non possiamo correre alcun rischio. Quindi sarò chiaro come lo sono stato con De Fazi, De Gennaro e Rinaldi (i rappresentanti dell’As Civitavecchia C5, l’Asp e la Cestistica, ndr): o l’Ada fa uno sforzo e copre una parte di debito entro settembre e ci indica come intende mettersi in regola oppure il Comune sarà costretto a rivedere la convenzione del Palasport e magari fare delle scelte impopolari, ma necessarie». Di fatto insomma si potrebbe sposare la linea della Cestistica, che attraverso il presidente reggente Rinaldi proponeva appunto di azzerare tutto: «Come ho più volte ribadito non è mio compito fare da arbitro sui dissidi interni all’Ada e dar ragione all’uno e all’altro. Qui il problema resta il pregresso, che è una cifra importante, e che il Consorzio deve coprire o non si va avanti». Una nuova filosofia che potrebbe a questo punto essere applicata a tutti gli impianti comunali: «Ne parlerò con il mio ufficio e con il sindaco perché la situazione è grave e credo sia inapplicabile anche il sistema creato negli ultimi anni a scomputo dei lavori effettuati all’interno degli impianti soprattutto se non ci siamo pezzi di carta ‘‘veri’’ che lo dimostrino». Una linea inflessibile quella dell’assessore Petito che rischia di scontrarsi con quegli ‘‘usi e costumi’’ che hanno influito a mandare a rotoli l’impiantistica civitavecchiese.