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Pronto soccorso, tutto da rifare

Il reparto maggiormente affollato dell’ospedale San Paolo soffre sempre di più per una condizione di inadeguatezza

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OSPEDALECIVITAVECCHIA – Un pronto soccorso in condizioni pietose. E’ quello che puntualmente notano coloro che per ovvie ragioni sono costretti a rivolgersi alla struttura sanitaria dell’ospedale San Paolo, colpiti da emergenze più o meno gravi. Una stanza dieci metri per cinque, con lettini quasi attaccati, divisi solo in alcuni casi dalle tende di colore verde che dovrebbero servire a garantire la privacy dei degenti. Due metri più in là c’è la stanza in cui si trovano i ricoverati, costretti spesso ad assistere alle cure elargite dai sanitari a chi a volte si presenta in condizioni drammatiche. A rendere il quadro ancora più opaco, l’esistenza di un unico bagno utilizzato sia dai ricoverati che dai pazienti sottoposti a visita, aspetto che contribuisce a mettere in discussione la funzionalità del reparto. Un pronto soccorso dotato di undici medici e trenta infermieri, personale che appare comunque inadeguato a far fronte alle esigenze di una città in crescita. Va considerato inoltre il fatto che il bacino di utenza va da Tarquinia a Santa Severa, senza contare i circa duemila turisti che in estate popolano Civitavecchia. Per ottenere un organico discreto, occorrerebbero almeno altri cinque medici e dieci infermieri, situazione che almeno per il mento appare un’utopia. Si moltiplicano intanto le segnalazioni dei cittadini, in moltissimi casi insoddisfatti del trattamento ricevuto al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo; tante le lamentele giunte a La tua voce,tutte con lo stesso oggetto: «Il pronto soccorso dell’ospedale, così com’è non serve a niente». In effetti le criticità non sembrerebbero superabili nell’immediato, basterebbe affermare che solo poche settimane fa La Provincia ha parlato di gravi lacune, senza che vi sia stato un effettivo riscontro nelle successive azioni promosse dalla Asl RomaF. Le condizioni logistiche lasciano a desiderare: barelle rotte e lettini bloccati da chissà quanto tempo rendono l’idea dell’attenzione rivolta al nosocomio dall’Azienda sanitaria locale. Altro particolare importante riguarda la piastra retrostante, un luogo inizialmente destinato al nuovo pronto soccorso, ma che ora insistenti voci di corridoio indicherebbero come la futura farmacia. Una serie di dettagli che contribuiscono a rendere il pronto soccorso la cenerentola dell’ospedale civitavecchiese.


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