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Terme, gli ambientalisti alla Saar Hotel: "Non siamo convinti"

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TERMECIVITAVECCHIA – Dopo l’incontro con la Saar Hotel, le associazioni ambientaliste Italia nostra, Wwf e Forum ambientalista si dicono poco convinte sulla variante termale:

“Cicero pro domo sua. E’ il commento più confacente alla versione fornita dalla Saar Hotel relativamente dell’incontro tenutosi con le nostre Associazioni e richiestoci per farci visionare importante documentazione che, a loro dire, ci avrebbe fatto cambiare idea. In realtà tra la documentazione consegnataci, l’unica realmente interessante, in quanto per noi nuova, è costituita dalla pronuncia di Valutazione d’incidenza sull’area oggetto di variante; atto sul quale presenteremo le nostre osservazioni, ma che comunque, non incide assolutamente sulle incongruenze da noi rilevate che, anzi, nello svolgimento dell’incontro, hanno avuto ulteriore riscontro. Infatti alcune delle perplessità da noi espresse sulla variante, quale ad esempio la necessità di scomputare le aree percorse dal fuoco e dichiararle inedificabili, sono state condivise anche dalla Saar Hotel; così come è ormai ufficializzato che sarà posto in essere un intervento correttivo da parte della Regione sulle percentuali volumetriche di residenziale e commerciale proposte dal Comune con la recente delibera del giugno 2008, riportando quest’ultimo al 13%. Inaccettabile, ed irrispettoso dell’azione amministrativa svolta dalla Regione nell’ambito della pianificazione paesistica, è, invece, il fatto che la SAAR definisca come mero errore la classificazione dell’area come “paesaggio agrario di rilevante valore” peraltro riportando in maniera riduttiva la realtà dei fatti. Un’interpretazione che ha conseguenze dirette sulle volumetrie più o meno realizzabili. Riteniamo, comunque, che la pianificazione comunale debba adeguarsi alla pianificazione di più ampia scala, che ha, nell’attuazione della legislazione che la introduce, la possibilità di modificarla, nei termini previsti dopo adozione e approvazione. Per lo stesso motivo ogni atto deve seguire un iter tecnico amministrativo, che prevede anche azioni di modifica in previsione della approvazione. Tali azioni non sono interpretabili come interruzioni degli iter amministrativi, bensì parte integrale degli stessi. Non si comprende, quindi, perchè la società (privata) ribadisca a noi, che, auspicheremmo un parco termale totalmente pubblico, che “non potrà essere ipotizzato un parco termale esclusivamente privato, e che tra l’altro non ci sarà alcun parco termale per almeno dieci anni qualora il Comune dovesse perdere l’attuale manufatto”. E’ evidente comunque che sarà nostro precipuo impegno fare chiarezza su una vicenda che tra spostamenti di cubature, variazione degli indici di fabbricabilità e relative percentuali d’uso, in una serie imbarazzante di passaggi di proprietà, di fallimenti e di movimenti societari, è eufemistico definire torbida. Nel nostro ruolo sociale abbiamo il dovere, come abbiamo fatto, di esprimere alle amministrazioni competenti le eventuali perplessità su un atto, nella tutela degli interessi diffusi, fornendo adeguata documentazione e rimettendoci alle scelte tecniche dei competenti organi.
L’incontro, infine, è stato anche l’occasione per fornire alla Saar informazioni storiche di cui non disponeva, essendo presente sul territorio da pochi anni, rispetto ai tempi del procedimento stesso, fornendo un quadro completo della vicenda, sulla quale, ribadiamo, riteniamo sia necessario sia finalmente fatta piena chiarezza, anche per tutelare la posizione di imparzialità e di rappresentanza dei diritti diffusi che siamo chiamati a rappresentare”.

Italia nostra, Wwf, Forum ambientalista


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