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Trovato bloccato il depuratore di Tarquinia

Sopralluogo martedì dei finanzieri del Reparto Operativo aeronavale e dei tecnici Arpa presso l’impianto della città etrusca Reflui fognanti scaricati sul fiume Marta. Le analisi accerteranno l’eventuale inquinamento

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TARQUINIA – Prosegue l’inchiesta della Procura della Repubblica di Civitavecchia sugli scarichi irregolari a mare e sul corretto funzionamento dei depuratori comunali. L’indagine, aperta in estate a seguito di una serie di denunce sulla presenza di scie marroni sul litorale, sia romano sia viterbese, spesso all’altezza proprio di depuratori, vede in prima linea i militari del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Civitavecchia. Gli uffici di via Terme di Traian0 indagano sui possibili sversamenti in mare da parte delle navi in transito, ma anche sul corretto funzionamento dei depuratori comunali e degli impianti deputati al trattamento dei reflui, interessando molti comuni del comprensorio. L’indagine ha già investito da vicino l’impianto di Prato del Mare, a Santa Marinella, lo scarico diretto a mare, a Civitavecchia, nei pressi di via Dalmazia; Cerveteri e Ladispoli.
Martedì i militari del Roan, insieme ai tecnici dell’Arpa Lazio, hanno effettuato un sopralluogo presso l’impianto di depurazione comunale di Tarquinia rilevando, stando a quanto si è potuto apprendere, che le pompe di azionamento dell’impianto erano completamente bloccate. Il depuratore comunale era cioè fermo. Un fatto preoccupante che richiede risposte in breve tempo. Da capire infatti se il blocco sia stato generato da un guasto improvviso all’impianto o se lo stesso sia stato lasciato spento. Il fatto, così come prospettatosi ai militari, avrebbe creato una sorta di fogna a cielo aperto: i liquami non trattati di tutta la città, attraverso un piccolo torrente, sarebbero finiti nel fiume Marta e dunque, con ogni probabilità, fino al mare. Saranno tuttavia i risultati dei prelievi Arpa ad accertate se l’episodio abbia comportato un possibile inquinamento. Da verificare anche se l’episodio sia stato un evento sporadico o se ciò rappresenti una prassi che si ripete da tempo. Certo è che l’impianto comunale di Tarquinia, così come rilevato martedì dai finanzieri, sarebbe completamente fuori norma. Se le analisi dovessero confermare quella che allo stato attuale è soltanto una ipotesi di inquinamento, è evidente che i militari saranno costretti a procedere con una denuncia penale nei confronti degli organi competenti deputati al controllo, vale a dire il Comune di Tarquinia. Non è la prima volta che si registrano difficoltà di funzionamento all’impianto cittadino. In alcuni casi si sono ad esempio registrati guasti al Lido, nei pressi dello Scolo dei giardini, alla pompa di sollevamento che porta i liquami al depuratore, costringendo i tecnici comunali ad un lungo lavoro di riparazione e ad un’ordinanza di divieto di balneazione emessa dal sindaco Mazzola in via precauzionale.


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