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Un appello dal Venezuela per i canottieri di Tranquilli

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CIVITAVECCHIA – «Chi scrive é un fondatore del Circolo Canottieri Civitavecchia. Chi avrebbe mai pensato alla fine degli anni 60 che un piccolo grupo di giovani e giovanissimi separatisi dal “dopolavoro ferroviario” avrebbero fondato una organizzazione sportiva che nel futuro ha ottenuto grandi traguardi sportivi. Civitavecchiesi che hanno raggiunto i vertici mondiali nelle loro discipline sportive si contano sulle dita, e molte di queste dita sono per i canottieri. Quando si parla di Canottaggio a Civitavecchia si parla di Gianfranco Tranquilli per molti ancora il “ Dodo”, non dimentico il compianto Giovanni Barlafante canoista scomparso poco tempo fa, anche a Giovanni si debe molto, specialmente durante i primi anni che furono molto difficili. Abbiamo gareggiato per molti anni con imbarcazioni prestate, addirittura nemmeno adatte alle nostre misure, abbiamo viaggiato a nostre spese in molte occasioni. Tutto quello che il Circolo ha ottenuto in questi ultimi 40 anni non é frutto del caso, é il risultato dello sforzo di tante persone e tanti giovani che credono nello sport come un mezzo per raggiungere un benessere per l’anima e per il corpo. Con questo vorrei dire che non é possibile che a Civitavecchia non ci sia ente privato che possa tendere una mano generosa a tutti questi ragazzi che fanno dello sport un esempio di vita sana ed aiutano a farci capire con molta umiltá, che i veri valori della vita possono stare alla portata di tutti.
Risiedo da piú di 30 anni in Venezuela e non dimentico cosa é stato per me il Canottaggio. Un grande saluto al “Dodo” , a tutti i miei amici canottieri di quei tempi ed un abbraccio caloroso a quelli di oggi»

Claudio La Rosa
(socio fondatore C.C.C.)


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