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Un ‘‘palazzo sull’acqua’’ in pieno centro

Le infiltrazioni legate alla rottura di una condotta idrica minano la stabilità del condominio di via XVI Settembre 10

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ACQUACIVITAVECCHIA – Le abbondanti piogge hanno creato notevoli problemi a Civitavecchia, soprattutto ai privati cittadini le cui abitazioni in alcuni casi sono state danneggiate, tanto che il Comune si è attivato tempestivamente chiedendo lo stato di calamità naturale e predisponendo uno staff di tecnici in grado di periziare le singole situazioni anomale. Se da una parte però il Pincio si è mosso con rapidità, visto lo stato di emergenza, dall’altro ha inserito tacitamente in sottocategorie quegli stabili che da anni presentano inefficienze strutturali, talvolta causate o favorite addirittura dal Comune stesso, con strade quasi impercorribili adiacenti a private abitazioni. Un caso simile riguarda lo stabile di via XVI Settembre numero 10, dove alcuni residenti hanno segnalato una situazione alquanto anomala. Il palazzo conosciuto come ‘‘Cordelli’’, nei pressi della ferramenta, avrebbe da mesi le fondamenta immerse nell’acqua a causa di una perdita consistente alla quale in pochi si sarebbero finora interessati. Un fenomeno che si è ripetuto dopo l’episodio del 2005, quando i tecnici comunali già intervennero per riparare una condotta idrica che causò l’allagamento delle cantine poste al di sotto del livello stradale. Ora il problema emerge nella sua criticità: migliaia di litri d’acqua che ogni giorno minano la stabilità di un locale a tre piani. «Sto continuando a protocollare esposti e richieste di intervento – ha fatto sapere l’amministratore Pietro Di Pietrantonio – ho scritto anche alla Procura della Repubblica ma la situazione non è cambiata». I vigili del fuoco sarebbero già intervenuti diverse volte per liberare nei limiti del possibile il palazzo dall’acqua, seppure la questione è rimasta esattamente com’era. Una lettera, trasmessa dal Comune di Civitavecchia al condominio, ACQUAparlerebbe di una responsabilità da ascrivere alla presenza nelle cantine di un pozzo romano, tra l’altro tutelato dalla Sprintendenza ai Beni Artistici e Storici. Il Pincio si chiama fuori quindi, proponendo un’analisi delle acque per stabilire eventuali responsabilità, mentre l’incolumità dei residenti di via XVI Settembre nr 10 sembrerebbe destinata a rimanere vincolata ai soliti rimpalli burocratici.


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