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Università Agraria, De Alessandris: «L’alienazione una svendita insensata»

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TARQUINIA “L’alienazione dei terreni è solo una svendita insensata. Ci sembra irresponsabile, da parte degli amministratori dell’Università Agraria di Tarquinia definire “razionalizzazione” quella che in realtà non è altro che una svendita di parte del patrimonio dell’ Ente”. Esordisce così Anna Rita De Alessandris capogruppo Pdl all’ Università Agraria di Tarquinia, firmataria di una interrogazione al presidente Antonelli e alla Giunta sulla decisione già deliberata dalla maggioranza di procedere all’alienazione di parte dei terreni per l’acquisto di lestre e per sostenere i costi di interventi manutentivi sugli immobili dell’ Ente. “Se la filosofia dell’ operazione è, come ha spiegato l’assessore Bonelli, alienare fondi inutili ed improduttivi per reinvestire nell’ acquisto di altro terreno utile all’ azienda per l’accrescimento del patrimonio – dice la De Alessandris – ci sorge il dubbio che l’assessore non abbia idea di cosa sia un terreno produttivo e di come si possa ottenere un “utile” in una azienda agricola. Ne è una prova il fatto che si intenda alienare terreni irrigui e pianeggianti, è risaputo che per essere produttivo un terreno deve essere irriguo, condizione che consente di ottenere almeno due raccolti in un anno, a differenza di terreni collinari quindi non irrigui e coltivabili solo a cereali o foraggio che non consentirebbero più di un raccolto all’ anno. Ci sembra che l’interesse dell’amministrazione sia rivolto proprio a questo tipo di terreni stando alle precisazioni dello stesso assessore che ha parlato di una contiguità dei possedimenti intorno all’azienda della Roccaccia facendo riferimento alle lestre che non sono altro che terreni collinari in parte boschivi e cespugliati, non solo inadatti alla coltivazione ma di scarso valore economico”. “Ulteriore prova dell’ inefficacia della filosofia aziendale enunciata da Bonelli – conclude l’esponente del Pdl – è l’intenzione di impiegare parte dei proventi dell’alienazione per opere di ristrutturazione e manutenzione sul patrimonio immobiliare come la Caserma dei Carabinieri e lo stabile adibito a guardiania nel Centro Aziendale della Roccaccia, in primis perché la stessa Caserma sembra interessata da una volontà d’alienazione da parte dell’amministrazione, e in secondo luogo perché tali interventi non dovrebbero gravare su questo tipo di entrate, ma sull’ utile dell’ azienda , se c’è”


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