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Università Agraria: il Pd scioglie le riserve sulla candidatura

Dopo la scelta di Armando Palmini per la conquista in Provincia di palazzo Gentili, è la volta dell'ente di via Garibaldi 

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TARQUINIA – Sabato 20 febbraio il giorno delle verità. il Partito Democratico, dopo aver lanciato la candidatura Provinciale di Armando Palmini, scioglie le riserve anche su quella dell’Università Agraria di Tarquinia, in pubblica assemblea e davanti ai suoi elettori, con ampio anticipo e bruciando ancora una volta sul tempo gli altri partiti politici. “Un’occasione importante – spiega il coordinatore Luigi Gentili – per rivendicare cinque anni di straordinario lavoro dell’amministrazione presieduta da Alessandro Antonelli, che hanno segnato la svolta tanto attesa per un Ente sentito dai cittadini di Tarquinia. Il rispetto del programma elettorale, l’apertura verso la società civile, l’innovazione nel rispetto della tradizione, punti qualificanti di una esperienza molto positiva, ma anche l’occasione per rilanciare e proporre nuove sfide. Dopo anni di scandali e immobilismo, l’Università Agraria ha trovato una guida sicura ed affidabile – rivendica Gentili – una squadra compatta e la necessaria sensibilità verso la collettività, un’apertura incontestabile e sotto gli occhi di tutti”. “Un vanto per il partito, avere un’amministrazione criticata per aver fatto troppo e per aver lavorato in sinergia con Comune, Provincia e Regione al punto di trovare risorse in campi prima inesplorati – continua Gentili – Parte da qui una nuova stagione programmatica per continuare insieme sulla scorta di fatti concreti sempre più rari in politica”. Appuntamento quindi sabato 20 febbraio alle ore 16 presso la sala convegni dell’hotel Olivo, alla presenza dell’assessore regionale Giuseppe Parroncini, del Sindaco di Tarquinia Mauro Mazzola nonché del presidente dell’Università Agraria Alessandro Antonelli. “Un’assemblea pubblica vera, fatta da un partito vero – conclude Gentili – non da un contenitore da sfruttare solo in prossimità delle elezioni, la partecipazione popolare sarà il primo test di confronto per dimostrare ancora una volta la capacità di scegliere insieme senza imposizione dall’alto come accade altrove. Pronti all’ennesima sfida elettorale, con la coscienza di chi ha saputo lavorare al servizio della collettività”.


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