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Droga e politica, il Pd si appella a Cappellani

Il segretario Patrizio De Felici: «Chi occupa gli scranni dell’aula Pucci si sottoponga al test. Immediata la replica del presidente del consiglio comunale: «Tutto questo non rientra tra le mie competenze»

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CIVITAVECCHIA – La presenza di un consigliere comunale dell’attuale maggioranza tra i nomi dei circa 100 assuntori individuati dai carabinieri nell’ambito dell’operazione “Saint Libory” torna a far tremare la politica. Ad alzare la voce è il partito democratico che, attraverso il segretario Patrizio De Felici, invita il presidente del Consiglio Francesco Cappellani «a chiedere ed imporre i test antidroga a tutti coloro che occupano gli scranni dell’Aula Pucci. È nel loro interesse – ha spiegato – è nell’interesse dell’intera classe politica, ma soprattutto della cittadinanza che giustamente pretende trasparenza; pretende che chi li rappresenta, al di là del colore politico, sia inattaccabile, non corruttibile e soprattutto non ricattabile». Il segretario del Pd, che tra l’altro si dice pronto lui stesso a sottoporsi al test, sottolinea che «Civitavecchia non può vivere nel sospetto che chi l’amministra sia preda dei fumi della droga. Dire che è un pessimo esempio per i giovani è dire poco – ha aggiunto – ma Civitavecchia non può permettersi questi sospetti perché ha problemi economici e sociali drammatici. E da questa condizione deve uscire. Fra dieci mesi la peggiore amministrazione comunale che la nostra città ha conosciuto dal dopoguerra ad oggi andrà a casa. Toccherà a noi, insieme alla parte sana della città, ricostruire anche moralmente le condizioni per la rinascita di Civitavecchia. Nel frattempo Cappellani, anziché tentare di limitare la presenza della stampa in Consiglio, assolva al suo mandato istituzionale aprendo un dibattito che finalmente chiuda questa vicenda». Immediata la replica del presidente del consiglio comunale, Francesco Cappellani: «Il signor De Felici mi invita ad imporre i test antidroga, ma questo non rientra tra le mie competenze. Non posso né invitare – ha dichiarato – né tantomeno imporre ai consiglieri l’obbligo di sottoporsi ai test. Voglio ricordare – ha proseguito Cappellani – che non esiste nessuna normativa e nessun obbligo giuridico in merito, e ci si può sottoporre al test solo su base volontaristica. Inoltre in consiglio comunale si è già sviluppato un ampio dibattito su questo argomento, mente nel 2007 ci fu una proposta presentata in parlamento in tal senso, bocciata in commissione proprio dai Verdi, dall’Italia dei valori e dal Partito democratico. Ritengo questa proposta demagogica e strumentale – ha concluso il presidente del consiglio comunale – finalizzata a screditare il ruolo del consiglio comunale e in particolare i consiglieri di maggioranza».


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