Grande attesa per la perizia sul telefono del civitavecchiese Marco Paoloni
CIVITAVECCHIA – C’è molta attesa per il risultato dell’incidente probatorio sul telefonino di Marco Paoloni, il civitavecchiese portiere del Benevento, acquistato a gennaio dalla Cremonese, accusato di diversi crimini inerenti allo scandalo calcio scommesse.
Il lavoro degli inquirenti prosegue infatti in maniera incessante. L’altro accusato Massimo Erodiani, titolare di agenzie di scommesse di Pescara, avrebbe, secondo i verbali, seguito le indicazioni di un presunto Daniele Corvia. Il fatto sarebbe antecedente alla partita tra Inter e Lecce, la partita sulla quale avrebbero puntato 150 mila euro i bolognesi, gruppo del quale faceva parte, per l’accusa, Beppe Signori.
Secondo l’agenzia di stampa Ansa, lo stesso Paoloni avrebbe confessato il bluff al procuratore Roberto di Martino. Paoloni avrebbe detto al magistrato: «Quando successivamente sono stato messo alle strette, ho deciso di inscenare una reale presenza di Corvia con il seguente espediente: ho creato su Skype un nuovo account a nome di Daniele Corvia».
Il portiere avrebbe quindi spiegato che tramite gli account creati su Skype avrebbe contattato Erodiani fingendosi Corvia.
La paura di non parlare realmente con Corvia era venuta agli stessi scommettitori che avrebbero richiesto un colloquio con lo stesso Corvia.
A questo punto Paoloni, per paura di essere scoperto, avrebbe escogitato un piano: «A questo punto io mi resi conto che non potevo fingermi Corvia al telefono perché sarei stato riconosciuto. Pertanto ho spiegato a Erodiani che Corvia non voleva che nessuno sentisse quando lui parlava di questi argomenti e pertanto lo avrebbe contattato su Skype. In effetti Erodiani anche successivamente ha insistito perché ci fosse qualche contatto telefonico diretto. Si tratta di contatti che ho avuto con l’Iphone che mi è stato sequestrato».
Intanto ieri sera l’avvocato del giocatore del Lecce, Giovanni Del Re, ha sottolineato come non sia mai giunto al suo assistito alcun invito a comparire da parte del tribunale di Cremona. Del Re sottolinea invece come lo stesso Corvia sia stato l’autore di un esposto conseguente ad un invito ad un pagamento arrivato al telefono del suo assistito da parte di uno sconosciuto, poi svelatosi Massimo Erodiani.