Revocato l’obbligo di firma a Marco Paoloni
di LUCA GROSSI
Marco Paoloni è stato deferito dalla procura federale coordinata da Stefano Palazzi. La cosa non è certo una sorpresa per il calciatore che, a detta del procuratore federale, è uno dei tesserati con la posizione più delicata.
Palazzi ha infatti deferito alla Disciplinare ben due società di serie A, tre di serie B, 11 di Lega Pro e due della Lega Dilettanti nell’ambito dell’inchiesta sul calcio-scommesse oltre a 26 tesserati.
Le società interessate sono l’Atalanta e il Chievo Verona, per la serie A, Ascoli, Hellas Verona e Sassuolo, per la B, Alessandria, Cremonese, Benevento, Ravenna, Virtus Entella, Piacenza, Esperia Viareggio, Portogruaro, Taranto, Spezia e Reggiana per la Lega Pro e Cus Chieti e il Pino Di Matteo della Lega Dilettanti. Il calciatore civitavecchiese tra tutti i tesserati si trova in una posizione più delicata in quanto accusato di «associazione finalizzata alla commissione di illeciti», reato di cui sono accusati altri 10 tesserati tra cui anche l’ex laziale Giuseppe Signori e l’imprenditore Massimo Erodiani che, a quanto pare, è tesserato con la società Pino Di Matteo. «Come al solito anche questa volta apprendiamo dai giornali le notifiche degli atti- ha affermato l’avvocato di Marco Paoloni, Emanuela Di Paolo – ci difenderemo al processo che inizierà molto probabilmente la prossima settimana».
Il calciatore locale, classe 84, rischia diversi anni di squalifica anche se la società proprietaria del tesserino non ha ancora chiesto la rescissione del contratto: «Nè loro né noi abbiamo chiesto la rescissione- ha continuato l’avvocato – Se non fosse per l’obbligo di dimora il mio assistito potrebbe normalmente seguire la sua squadra, anche per questo chiediamo al giudice ormai da tempo la completà libertà».
Con la notizia ancora non notificata, ma comunque diffusa sui media nazionali, il calciatore ha voluto spiegare il suo umore a La Provincia.
Marco ti aspettavi questa decisione da parte della procura federale?
«Ormai dopo quello che è successo negli ultimi due mesi mi aspetto di tutto. Sono stato accusato di aver fatto illeciti ma io non ho fatto nulla di tutto quello che mi addebitano. Inoltre questo deferimento è per me inspiegabile».
Che cosa intende quando dice inspiegabile?
Tra tutti i calciatori che sono stati deferiti non compare il nome degli atleti che io ho millantato nel periodo antecedente allo scandalo (il riferimento è ovviamente al giocatore del Lecce Corvia ed anche a Daniele De Rossi, ndr). Questo significa che i giudici hanno creduto a quello che ho detto. Nonostante questo mi vedo comunque accusato di associazione finalizzata alla commissione di illeciti, ma io ripeto e lo ripeterò sempre non ho fatto nessun illecito e spero che questo uscirà fuori nel processo che si svolgerà».
Paoloni lei è comunque accusato anche nella giustizia ordinaria, quale processo la preoccupa maggiormente?
«Io non lo so, perchè tutto quello che è successo ultimamente mi sembra fuori dalla realtà. Sono stato accusato di cose assurde e tra queste quella che maggiormente voglio smentire è quella del Minias. Chi mi conosce sa che non avrei mai potuto fare una cosa del genere ai miei compagni di squadra».
Intanto, sempre ieri, alla notizia negativa del deferimento ha fatto da contr’altare un’altra decisione presa, questa volta, dal tribunale di Cremona: è stato revocato a Marco Paoloni l’obbligo di firma presso il Commissariato di Civitavecchia: «E’ una notizia di cui mi hanno appena informato- ha spiegato Paoloni – mi rimane l’obbligo di dimora ma i giudici mi hanno tolto l’obbligo di firma». Sempre ieri è stata poi scelta la data e la location per la tanto attesa conferenza stampa del calciatore che si svolgera all’Hotel San Giorgio lunedì 1 agosto alle ore 10.
La conferenza stampa dovrebbe precedere di pochissimi giorni l’apertura del processo sportivo.