Marsili è il campione di tutti gli italiani
di ALESSIO ALESSI
«A febbraio, nel prossimo Consiglio Federale, si deciderà in merito alla posizione di Emiliano Marsili». Questa la notizia uscita ieri dagli uffici della Federazione Pugilistica Italiana; a renderla nota un funzionario della Fpi.
«Il pugile – hanno continuato dalla Federazione – ci ha chiesto l’autorizzazione per salire sul ring con Mathews, ma noi, non riconoscendo la sigla IBO, non gli abbiamo dato il permesso, lui si è così appoggiato a quella spagnola. Ora vedremo come risolvere questa situazione; la cosa certa – ha concluso il funzionario – è che Marsili non può appartenere a due federazione differenti allo stesso tempo».
Per sapere se il nuovo campione del mondo dei Leggeri IBO potrà tornare a far parte della massima associazione nazionale e quindi difendere la cintura nella sua patria bisognerà attendere il mese prossimo. Intanto il 2 febbraio il pugile di Civitavecchia si confronterà con il presidende della Fpi Franco Falcinelli in diretta su RaiSport. La speranza, ovviamente, è che i vertici nazionali riconoscano l’impresa di Marsili e conseguentemente la sigla IBO; una svolta decisionale che potrebbe restituire il giusto merito al ‘‘Leone’’ ed aprire un’ulteriore strada verso la disputa di titoli mondiali anche agli altri pugili dello ‘‘stivale’’. In caso contrario il civitavecchiese sarebbe costretto a rimanere sotto l’egida della Federazione Pugilistica Spagnola, alla quale si è affiliato il giorno prima del match di Liverpool per poter disputare la contesa IBO, e combattere lontano dal territorio italiano.
Sulla questione si è espresso proprio Emiliano Marsili: «Spero che la Federazione riconosca la mia impresa, perchè sono campione del mondo così come lo sono i pugili che hanno conquistato la corona nelle altre sigle. Teoricamente dovrebbe essere un onore avere una cintura di tale prestigio in Italia. Io sono italiano e voglio far parte della Federazione che ho sempre onorato, anche perché difendere il titolo nella mia patria sarebbe stupendo. Non ho voluto mancare di rispetto a nessuno, è solo che non avevo altre scelte. Il 2 febbraio incontrerò il presidente Falcinelli, spero che sia il primo passo verso un riavvicinamento».
Marsili chiarisce anche un’altra storia: «Vorrei dire che ci sono stati dei fraintendimenti in questi giorni. Non ho detto che Cherchi mi ha bloccato in questi anni, ho solo detto che avrei potuto fare quest’impresa anche prima, se ce ne fosse stata l’occasione. Stimo il mio manager e credo sia il numero uno in Italia e in Europa».