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Tarquinia, inaugurata la nuova zona industriale a Pian d’Organi

Tarquinia, inaugurata la nuova zona industriale a Pian d’Organi

Il sindaco Mazzola: «L’Amministrazione risponde alla crisi con l’occupazione. Siamo in controtendenza»

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TARQUINIA – Nasce la zona industriale di Tarquinia. 5.000 mila posti di lavoro previsti. Investimenti per milioni di euro sulla città. Dopo oltre 40 anni di dibattiti si apre una nuova stagione di sviluppo e occupazione. Il sindaco Mauro Mazzola ha inaugurato stamane il primo lotto di 18 ettari, in località Pian d’Organi. Presenti il vice sindaco Renato Bacciardi, il progettista architetto Leonardo Proli e l’amministratore delegato di Orsolini spa Rino Orsolini. L’area sarà il polo logistico della zona industriale e ospiterà capannoni, uffici e servizi. La prima struttura sarà terminata a settembre. «Quando saremo a regime saranno creati 5.000 posti di lavoro diretti e con l’indotto. – ha affermato Orsolini – La zona industriale sarà strategica per la crescita economica del territorio, grazie anche alla vicinanza del porto di Civitavecchia». L’insediamento è posto infatti a pochi chilometri di distanza dallo scalo ed è servito da un’eccellente rete di comunicazioni: autostrada Roma-Civitavecchia, superstrada Orte-Civitavecchia e linea ferroviaria Roma-Genova. «In un momento di profonda crisi economica diamo nuove prospettive di lavoro e occupazione. – ha dichiarato il primo cittadino – PerTarquinia, inaugurata la nuova zona industriale a Pian d’Organi decenni si è parlato di zona industriale, senza mai andare oltre le chiacchiere. Oggi l’Amministrazione pone una pietra miliare nella storia di Tarquinia». La progettazione dell’insediamento è stata fatta seguendo le più severe norme in tema di rispetto ambientale e tutela del territorio. «I tetti saranno coperti con pannelli fotovoltaici per garantire l’autosufficienza energetica. – spiega l’architetto Proli – Sono previsti inoltre impianti di recupero dell’acqua piovana e la realizzazione di aree verdi. Coniugare sviluppo e tutela del territorio è possibile».

 


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